Curiosi, intelligenti, birichini, sfuggenti, così questi esemplari sono apparsi ai nostri occhi regalandoci emozioni, stupore e sorprese.
È bastato poco per avvistarli. Una volta lasciato alle nostre spalle il porto dell’isola in compagnia di un gruppo di biologi e studenti, ci siamo diretti per qualche miglio verso ovest. Mentre scrutavamo il mare alla ricerca di cetacei, ci siamo imbattuti in alcuni esemplari di tartarughe della specie Caretta caretta che si lasciavano dondolare dalle onde del mare godendo del tepore di un sole primaverile molto caldo.
Tra una tartaruga e l’altra (gli esemplari sono stati momentaneamente distolti dal loro torpore per essere caricati a bordo del gommone, misurati e liberati nuovamente in mare), dopo qualche ora di avvistamento, abbiamo finalmente scovato i primi tursiopi, che sono stati i veri protagonisti della giornata.
Spesso si sente dire dell’intelligenza e della socievolezza di questi animali, di una loro forte curiosità che li spinge ad avvicinarsi all’uomo per instaurare una forma di dialogo.
In base alla mia minima esperienza non posso non confermare queste “dicerie”. I tursiopi riconoscono il rumore del motore di una barca anche a distanza di tempo pertanto, nel momento in cui identificano il suono, si avvicinano ad essa come per salutare chi la conduce solcando qualche onda sulla scia del gommone.
Non è apparsa, invece, sulla scena la grande protagonista di questo meraviglioso palcoscenico: la balenottera comune, facilmente avvistabile nelle acque di Lampedusa grazie alla presenza di krill – il cibo di cui si nutre – costituito da animali planctonici facenti parte dello zooplancton le cui specie più comuni sono Euphasia Superba e Nictiphanes Couchi.
Non per questo possiamo dire che la giornata è stata priva di emozioni, anzi!
Rientrati alla base, miracolosamente scampati al mal di mare (la giornata era propizia, il mare piatto), dopo una meritata pausa ci siamo immersi nella prima lezione teorica tenuta da Giorgia Comparetto. Siamo stati introdotti alle varie specie di cetacei presenti nel Mediterraneo; la distinzione principale è quella tra Odontoceti (delfino comune, tursiope e stenella i più comuni) e Misticeti (balenottera comune e balena). Abbiamo anche scoperto che Moby Dick in realtà non era una balena, ma un capodoglio!
L’obiettivo di questa ricerca è studiare e valutare, di anno in anno, la presenza, il comportamento, la biologia, l’ecologia e le abitudine dei cetacei.
Grazie a questi studi è possibile, tra le altre cose, constatare come il delfino comune da qualche anno appare da queste parti con una maggiore frequenza, mentre il tursiope è presente nell’isola di Lampedusa con due gruppi stanziali.
Si tratta di informazioni utili per gli addetti ai lavori e non attraverso cui capire quali cambiamenti avvengono nei nostri mari e come si adattano alle continue manomissioni compiute da “alcuni” uomini queste sensibili creature speciali…
E' solo il primo giorno, ma già le sensazioni e le scoperte stentano ad essere contenute dalle parole. Chissà cosa ci aspetta! Continuate a seguirci.
4 Aprile 2009 - Scrivi un commento