"Al di là del significato etimologico, l’ecologia è il sentimento profondo che ci dice che tutto è collegato, che non possiamo danneggiare una parte senza danneggiare il tutto, che facciamo parte di un unico Organismo (l’Ecosistema, o la Terra) insieme a tutti gli altri esseri viventi-senzienti: il primo valore è il benessere dell’Ecosistema, da cui consegue anche quello dei componenti, e quindi il nostro".
Che cos’è l’ecologia profonda e come si differenzia da quella di superficie?
"L’ecologia profonda è un movimento filosofico e di pensiero, una visione del mondo a sfondo panteista che richiede un profondo rispetto per tutti gli esseri senzienti (e quindi anche gli ecosistemi) e per tutte le relazioni che li collegano fra loro e al mondo cosiddetto “inanimato”.
Non assegna alla nostra specie un valore particolare, ma la considera completamente parte della Natura. Vede la Terra come l’Organismo cui apparteniamo.
L’ecologia di superficie, resta completamente antropocentrica e quindi non modifica il sottofondo di pensiero della cultura occidentale: richiede soltanto di diminuire il più possibile gli inquinamenti e salvare alcune aree intatte per il beneficio dell’uomo. Considera la Terra come la casa dell’uomo. In sostanza, tutto può andare avanti come prima, con qualche accorgimento tecnico e qualche depuratore".
Quali sono i concetti fondamentali su cui si fonda?
"Una visione sistemica del mondo, una filosofia non-dualista, il riconoscimento della sacralità della Terra e del diritto ad una vita degna per ogni essere senziente".
Che cosa significa avere una visione olistica del mondo?
"Non spezzettare l’universale, considerare sempre l’aspetto sistemico-globale ed evitare di cadere nei dualismi tipo mente-materia, Dio-il mondo, uomo-natura e simili. In una visione olistica l’intero è più della somma delle sue parti. Si pone l’accento più sulle relazioni che sui singoli componenti".
"Ce ne sono diversi, che riporto di seguito, ma il principale è stato quello di creare un’insanabile spaccatura nel mondo vivente: gli umani, che hanno una spiritualità (separata dal corpo) e gli altri esseri che sono soltanto materia, cioè macchine manipolabili a piacimento. Era convinto che gli (altri) animali non potevano soffrire! Non aveva nessuna considerazione per le entità naturali.
Inoltre:
• Il dualismo spirito-materia è smentito dalla fisica moderna e in particolare dall’interpretazione di Bohr-Heisenberg che nega l’esistenza di una realtà oggettiva esterna, cioè di un mondo energetico-materiale indipendente dalla psiche. Spirito e materia sono inscindibili.
• Il primato della ragione su emozione e sentimento è smentito dalla psicoanalisi. Il richiamo all’inconscio fa svanire in gran parte l’idea che il comportamento è conseguenza dei ragionamenti.
• Il “Cogito. Ergo sum” è una proposizione illusoria. Già nella premessa (Penso) è implicita la conclusione (Quindi sono).
Infatti, non è evidente un “io” pensante, ma soltanto un pensiero variabile. La sua condensazione in un ego distinto e autonomo è un passaggio arbitrario, perché in realtà non viene constatata l’esistenza di una entità permanente chiamata “io”, ma solo un flusso di pensieri in perenne mutamento, una successione incessante di stati mentali in continua variazione. In altre parole, dal fluire di pensiero (nel divenire), Cartesio fa un passaggio arbitrario ad una entità stabile (nell’essere).
Pensare è un processo. Essere è uno stato. Quando penso, il mio stato mentale cambia nel tempo. Come può l’ego cui si riferisce restare lo stesso?"
E della visione dualistica della realtà?
"Rispondo citando Bateson (Verso un’ecologia della mente):
Se mettete Dio all’esterno e lo ponete di fronte alla sua creazione, e avete l’idea di essere stati creati a sua immagine, voi vi vedrete logicamente e naturalmente come fuori e contro le cose che vi circondano. E nel momento in cui vi arrogherete tutta la mente, tutto il mondo circostante vi apparirà senza mente e quindi senza diritto a considerazione morale o etica. L’ambiente vi sembrerà da sfruttare a vostro vantaggio. La vostra unità di sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o gli individui della vostra specie in antitesi con l’ambiente formato da altre unità sociali, da altre razze, dagli altri animali e dalle piante.
Se questa è l’opinione che avete sul vostro rapporto con la natura e se possedete una tecnica progredita, la probabilità che avete di sopravvivere sarà quella di una palla di neve all’inferno. Voi morrete a causa dei sottoprodotti tossici del vostro stesso odio o, semplicemente, per il sovrappopolamento e l’esagerato sfruttamento delle risorse.”
Quali i limiti del mondo contemporaneo e quali le prospettive che la deep ecology propone?
"I limiti del mondo contemporaneo sono dovuti al fatto che si basa sullo sviluppo economico, sistema lineare con una sola variabile (il denaro), che è un fenomeno impossibile, perché incompatibile con la Biosfera, sistema complesso con un grande numero di variabili. Nell’Ecosistema possono esistere solo cicli chiusi, mentre il sistema economico preleva e scarica qualcosa di fisso (risorse e rifiuti). Inoltre, il sistema economico pretende di crescere all’infinito in un pianeta finito. Il fatto che sia durato per due secoli significa soltanto che la sua fine è vicina, per il modo di procedere dei fenomeni esponenziali.
Le prospettive proposte dalla deep ecology sono un completo mutamento di paradigma, che porti:
- al sentire consapevolmente la rete che collega qualunque essere o evento
- all’estinzione del desiderio per i beni materiali
- all’amore compassionevole verso tutti gli esseri senzienti".
Come si rapporta al cattolicesimo?
"Gli elementi in comune fra ecologia profonda e mondo cattolico si possono così riassumere:
- la fine del consumismo, e quindi della crescita economica, che è una conseguenza della filosofia materialista e meccanicista che domina il cosiddetto mondo moderno;
- la fine di un certo scientismo di derivazione cartesiana, anche se fino a tempi molto recenti si è stabilita fra scienza ufficiale e mondo cattolico una sorta di alleanza, basata su una netta divisione di competenze;
- una forma di spiritualità che dia un profondo significato a tutta la Vita e a tutta la Natura.
Ci sono però differenze profonde:
- Per il mondo cattolico la spiritualità viene da un Dio personale ed esterno al mondo. Per l'ecologia profonda la spiritualità è immanente nella Natura: gli altri viventi sono anche esseri senzienti;
- Per il mondo cattolico, la nostra specie è del tutto particolare, è frutto di una creazione speciale, ha un destino diverso: nella migliore delle ipotesi, è depositaria del dovere di "amministrare bene" il mondo naturale. Per l'ecologia profonda l'uomo è un essere vivente che fa parte completamente di un sistema anche mentale molto più grande, che comprende tutto l'Ecosistema, o la Terra stessa. L’uomo sta alla Natura come la parte al Tutto.
- Per l'ecologia profonda uno dei pericoli più grandi che minacciano la situazione vitale del Pianeta è la mostruosa sovrappopolazione umana che l'affligge: invece le istituzioni religiose dell’Occidente non fanno che inneggiare alla crescita demografica, anche se non si capisce bene perché. E' il sistema economico che cerca sempre consumatori: la Chiesa sta prendendo le distanze, anche se molto lentamente, dalla smania economicista-consumista del mondo attuale.
Per secoli la Chiesa cattolica ha avuto la più grande indifferenza per gli altri esseri viventi e per tutte le entità naturali, che considera al servizio dell'uomo, visto come "al di sopra" o "al di fuori". Ogni tanto qualcuno tira fuori San Francesco, e sta bene, ma si tratta sempre di un'eccezione.
Comunque le prescrizioni anti-ecologiche sono tutte contenute nell'Antico Testamento, su cui purtroppo si è poi basata gran parte della dottrina di tutte le Chiese cristiane, che se lo sono tirato dietro dai primi secoli. L'insegnamento di Cristo è molto, molto lontano dall'Antico Testamento e assomiglia piuttosto al Buddhismo, soprattutto Mahayana, in cui è essenziale "l'amore compassionevole verso tutti gli esseri senzienti".
Qual è il ruolo del femminile in questa visione?
"Il mondo moderno è divenuto quello che è oggi soprattutto per opera del sesso maschile, con caratteristiche di competizione e autoaffermazione individualistica. Il femminile è in genere più portato all’universalizzazione e alla cooperazione, spesso per la naturale tendenza ad avere forti legami con i neonati bisognosi di cure e attenzioni. In questo senso il ruolo del femminile è essenziale, anche per un antico richiamo inconscio verso la Madre-Terra".
In breve, cosa possiamo fare ora?
"Soprattutto diffondere le basi del nuovo paradigma e mettere in discussione tante idee considerate “evidenti” solo perché respirate fin dalla nascita (competizione, successo, desiderio continuo dei beni materiali, posizione della nostra specie come staccata dalla Natura). Parlare spesso con grande considerazione e rispetto degli altri esseri senzienti e della sacralità della Terra, evidenziare che l’idea fissa dello sviluppo non è “propria della natura umana”, ma è nata solo in una cultura in un determinato momento della sua storia.
Trascorrere qualche periodo di tempo in qualche area naturale quasi-intatta può essere molto utile per noi stessi e per meditare su dove sta andando il mondo.
Inoltre, possiamo tenere comportamenti ecologicamente “virtuosi” e cercare di ridurre il più possibile i consumi".
Dobbiamo salvare il pianeta o salvare noi stessi?
"Dobbiamo salvare il Pianeta, perché diversamente non salveremo neppure noi stessi. Se non si salva l’Organismo, non si salvano neppure i suoi componenti".
Ci riusciremo?
“L’uomo non evita mai le catastrofi. Ne guarisce.” Speriamo che sia vero.
Ecologia Profonda
In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una "ecologia di superficie" che... Continua... |
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hai perfettamente ragione. Provvederemo nei prossimi giorni!