“Con i fondi comunitari, finora al Sud - recita il volantino distribuito dall’associazione ambientalista - sono cresciuti cemento, mafia ed emigrazione, sono diminuiti legalità, occupazione e ambiente. Finché gli investimenti saranno indirizzati in opere di cemento, all’ombra dei fondi comunitari cresceranno il potere e il radicamento delle organizzazioni mafiose e il degrado del territorio. Cemento zero e più ambiente per aiutare i giovani laureati a rimanere o ritornare al Sud impegnandoli in un grosso progetto di rilancio culturale e sociale del mezzogiorno. Per rafforzare le politiche sociali e la qualità della vita delle regioni del Sud, affinché possano ridiventare attrattive. Per mettere in scacco le organizzazioni mafiose, indebolendo il loro sistema di potere e favorendone lo sradicamento”.
Come dimostra la storia dello sviluppo del Sud, gli investimenti, spesso corretti sulla carta, il più delle volte hanno favorito gli interventi speculativi a quelli produttivi. E sempre più spesso, la disponibilità di fondi da spendere, e il paventato rischio di perderli, hanno costituito l’alibi per andare in deroga agli strumenti di tutela e di pianificazione che dovrebbero garantire la tutela dell’ambiente. L’impatto ambientale è così stato devastante, con paesaggi e zone sensibili occupate dal cemento, aree industriali, spesso fantasma, costruite male e in posti sbagliati, opere pubbliche non sempre utili e spesso incomplete. Mentre l’impatto occupazionale e di sviluppo degli investimenti pubblici è stato nullo, se si guardano sia il divario sempre crescente tra la ricchezza del Sud da quella del Nord del Paese, sia i dati sulla nuova emigrazione, caratterizzata da flussi unidirezionali da Sud a Nord paragonabili, per numero di emigranti, a quelli dell’esodo degli anni sessanta.
4 Dicembre 2008 - Scrivi un commento