Sicuramente è una notizia che fa ben sperare, perché vede finalmente il coinvolgimento delle istituzioni. In occasione della Giornata Mondiale per l’Ambiente, infatti, il comune di Venezia lancia l’iniziativa “100 x 100 pubblica”. A Campo Santa Margherita, durante una performance artistico-ambientale, turisti e cittadini, saranno sensibilizzati sull’utilizzo dell’acqua pubblica. Da appositi gazebo verrà consegnata a tutti i passanti la mappa con contrassegnata la dislocazione delle 122 fontanelle cittadine ed una bottiglietta di plastica vuota, che nell’etichetta riporterà le analisi chimiche dell’acqua di rubinetto.
Sul contenitore si potrà poi leggere l’invito: “Non buttarmi, riutilizzami”, uno slogan che accompagnerà la distribuzione del kit e che si propone di contribuire al cambio di mentalità del consumatore medio nei confronti delle bottigliette di plastica –da contenitori usa e getta a delle borracce riutilizzabili.
Il progetto, dunque, prova ad utilizzare una strategia pubblicitaria – come fanno le aziende produttrici di acqua imbottigliata- per sponsorizzare però l’acqua pubblica come bene comune. Se l’iniziativa è lodevole anche e soltanto di per sé, la cosa ancor più positiva è che sembrerebbe non rimanere isolata.
Infatti, alcuni esponenti politici, l’hanno già voluta prendere ad esempio come locomotiva nella lotta contro gli sprechi d’acqua. “Anche in Umbria è possibile mettere in atto misure concrete per valorizzare l'utilizzo pubblico dell'acqua e per contribuire alla riduzione nella produzione di rifiuti”. Così il capogruppo dei Verdi e Civici, Oliviero Dottorini, commenta la campagna “100 x 100 pubblica”.
“E’ un’iniziativa lodevole – osserva Dottorini - un provvedimento semplice, a basso costo, ma in grado di avere un impatto significativo nell'evitare lo spreco di una risorsa preziosa come l'acqua e nel diminuire la quantità di rifiuti causata da un eccessivo consumo di acqua minerale in bottiglie di plastica”.
Per l’esponente del Sole che Ride “è assolutamente necessario che, anche in Umbria, siano attivate iniziative del genere, per dare una risposta seria al problema della gestione della risorsa idrica e per iniziare un serio programma di riduzione dei rifiuti che, nel caso delle bottiglie di plastica, hanno una forte incidenza ambientale ed economica sulla collettività. Gli italiani sono i principali consumatori al mondo di acqua in bottiglia e recuperare e smaltire le bottigliette ha un costo elevato”.
Speriamo che, come sta succedendo nella regione Umbria, l’iniziativa raccolga sempre maggiori consensi e le giunte comunali abbiano il coraggio di prendere una posizione precisa in proposito. Oltre al consumo di circa 665 mila tonnellate di petrolio –con relativa emissione di gas serra di circa 910 mila tonnellate di CO2- necessarie per imbottigliare e trasportare i circa 12 miliardi di litri di acque minerali consumati in un anno nel nostro paese, ed il relativo scempio per lo smaltimento di questa plastica, c’è da considerare il risparmio economico.
Basti pensare che da una semplice rilevazione del pagamento delle utenze domestiche eseguito dall’”Associazione italiana direttori commerciali e marketing” emerge che l’acqua del rubinetto costa 0,09 centesimi al litro contro i 26 di un prodotto industriale. Perché continuare a farsi del male in tanti a beneficio di quei pochi che speculano sul più importante dei beni comuni?
3 Giugno 2008 - Scrivi un commento