È il caso della scuola secondaria di 1° grado statale Lucio Lombardo Radice di Roma, nata il primo settembre 2009 come fusione della scuola secondaria di 1° grado statale “Lucio Lombardo Radice” e della scuola secondaria di 1° grado statale - 4° CTP per l'Istruzione e la Formazione in età adulta “Luigi Di Liegro”.
Uno dei fiori all’occhiello del sistema scolastico italiano, che brilla per il grande impegno mentale e di disponibilità di tempo extrascolastico di tutti gli insegnanti, collaboratori esterni, psicologi e mediatori culturali. Uno staff motivato e coordinato da un dirigente scolastico “illuminato”, Simonetta Caravita.
Un caso anomalo per quanto virtuoso, basti pensare che circa il 15% degli studenti della Lombardo Radice è diversamente abile. Un dato che evidenzia una modalità inconsueta: considerare “ogni studente” diverso dall’altro, adottando un principio semplice, se tutti sono diversi, nessuno è escluso.
La modalità di insegnamento in ognuna delle sedi dell’istituto Lombardo Radice (plesso di via Cortina, di via Tedeschi, di via Facchinetti, di via Fiorentini, di via Casalbertone) segue tre concetti chiave fortemente correlati l’uno l’altro, che convergono nella centralità dell’individuo in formazione: flessibilità nella gestione dei modi di apprendere, responsabilità nella definizione dell’attuazione pratica, integrazione con gli altri, sicuramente diversi, ma indispensabili, per realizzare il proprio personale percorso di vita.
Utilizzando la metafora del sarto, per ogni alunno è cucito addosso un vestito realizzato con pezzi di stoffa coerentemente assemblabili, sulla base di misure precise, dei gusti personali e delle disponibilità reali in termini di materiali e di accessori, di compatibilità con le varie situazioni e la stagione in cui sarà indossato, garantendo a tutti un modello personalizzato sia nel confezionamento che nella valutazione finale della sua adeguatezza.
Un capo realizzato in serie è certamente più facile da produrre e costa di meno, non richiede l'impegno di prove, in quanto i singoli pezzi disegnati sono tagliati e cuciti sulla base di un cartamodello predefinito e unitario, senza spreco di tempo e di stoffa, ma non potrà mai garantire la perfetta vestibilità e la lunga durata di uno su misura.
In una seconda fase sono individuati gli obiettivi ritenuti prioritari per quello specifico alunno, definiti tenendo in considerazione punti forti da valorizzare e debolezze da superare.
L’ultima tappa definisce le metodologie che saranno adottate per il conseguimento degli obiettivi, ovvero tutte quelle attività specifiche, a cui prenderà parte l'alunno e che saranno curate specificatamente da tutti i suoi docenti, con la possibilità di un ampliamento delle opportunità formative e delle modalità di apprendimento.
La varietà dei laboratori e delle attività extrascolastiche è ragguardevole, ad esempio, nella sede di via Casal Bertone 93, dove oltre a strutture più tradizionali come la biblioteca, l’aula informatica e le sale per l’insegnamento delle scienze, sono state realizzate una pista attrezzata per l’educazione stradale un teatro, dei laboratori per lo sviluppo della creatività (fotografia, ceramica e pittura).
Nel plesso di via C. A. Cortina 70, grande spazio è stato dato all’apprendimento dell’informatica, con due sale destinate, fornite di molte attrezzature multimediali (videoproiettore, lavagna interattiva, un computer in ogni aula) che hanno stimolato i ragazzi a realizzare il blog Laboratorioradice, attraverso il quale i ragazzi scrivono dei veri e propri articoli.
In ogni sede sono state appositamente allestite delle sale per attività mirate destinate agli alunni diversamente abili. In particolare, in quelle di via Cortina e di via Fiorentini vi sono aule per la psicomotricità ancora più attrezzate ed accoglienti, per l’inserimento degli alunni con particolari problemi di autonomia, che sono costantemente seguiti da personale AEC del Comune di Roma, operatori particolarmente competenti che lavorano a stretto contatto con i docenti e il resto del personale scolastico per l’inserimento sereno ed adeguato di ogni alunno con difficoltà motorie o mentali.
L'istituto è fornito anche di un attrezzato laboratorio di sartoria che permette di autoprodurre i costumi da utilizzare nel corso delle manifestazioni.
Per avvicinare i ragazzi alle tematiche ambientali, attraverso l’esecuzione pratica di concetti acquisiti nel corso degli studi, sono stati coinvolti nella realizzazione di un giardino didattico, di un orto botanico e addirittura di uno stagno inserito armonicamente all'interno del giardino, un micro-sistema nel quale convivono piante acquatiche e papiri, larve di insetti e girini.
In ogni sede vi sono poi locali destinati alla condivisione e all’incontro con ospiti esterni, esperti, testimoni di realtà e di cultura. In via Cortina è presente una sala Club utilizzabile per le feste e le chiacchiere, oltre agli spazi esterni con gazebo, giardino, tavoli e panche.
Tra gli obiettivi primari definiti dal collegio dei docenti, ogni classe è chiamata alla partecipazione attiva e responsabile attraverso azioni di solidarietà, che stimolino gli studenti a diventare cittadini consapevoli e responsabili.
Tra le iniziative più interessanti l'adozione a distanza attraverso la collaborazione con l’Onlus “ABC solidarietà e pace”. Nel corso dell'anno scolastico 2008-2009 le classi prime hanno preso in affido la serba Jelena Bilbija, le classi seconde Teresa Djata, alunna della scuola "Fabio Sormanni" di Cubonge (Regione Oio, Guinea Bissau), mentre le classi terze Jaco De Olivera Lima, ospitato nel centro d'accoglienza Nossa Senhora das Graças di Parintins in Amazzonia.
Grande entusiasmo da parte dei bambini ha riscontrato l’esperienza redazionale del “Giornalino SMS” “Il laboratorio di giornalino di via Facchinetti è davvero bello per le persone a cui piace tanto scrivere!! Gli articoli riguardano vari argomenti: le attività scolastiche e un poi il mondo che ci circonda. È un laboratorio che si svolge una volta a settimana. Le redazioni sono tre, una per ogni sede della scuola ma la redazione centrale si trova a via Cortina. In ogni redazione vengono discussi ed elaborati gli articoli che leggeremo sul giornalino. Il laboratorio è un modo per comunicare le proprie idee e conoscere quelle degli altri. In più è un’attività che incuriosisce e porta il lettore nel mondo della scuola, fa scoprire argomenti sempre nuovi e ci permette di conoscerci meglio tra classi!”. Si legge sul sito www.scuoladiliegro.it.
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