Quest’ultimo appello chiude un mese di pressing da parte del WWF che ha presentato ai candidati delle 13 regioni prossime al voto un “Decalogo dell’ambiente” e documenti elaborati dalle sezioni regionali dell’associazione con richieste di impegni concreti e positivi per la tutela dell’ambiente. Alle richieste del WWF molti candidati hanno risposto anche in occasioni di incontro o inviando note.
“Come dimostra la vicenda del nucleare e l’ultimo annuncio sul superamento della Dichiarazione di Inizio Attività per i lavori edili di manutenzione ordinaria e straordinaria per decreto, inattuabile senza il consenso della Regioni, il Governo nazionale fa continue invasioni di campo su materie che sono di competenza concorrente (governo del territorio, edilizia ed energetica) delle Regioni” - commenta Stefano Leoni, presidente del WWF. - “Le Regioni non devono solo attestarsi in difesa delle proprie prerogative costituzionali, ma dimostrare di avere disegni alternativi e di essere capaci di tutelare efficacemente, come richiesto dalla stessa Carta costituzionale, la salute dei cittadini e il paesaggio, e quindi l’ambiente”.
Ecco i 4 temi ‘caldi’ indicati dal WWF:
PIANO CASA: il Governo voleva imporlo con decreto; il WWF ricorda l’alzata di scudi della Regioni sulla giusta difesa delle proprie prerogative costituzionali che portò l’1 aprile 2009 alla stesura dell’Accordo con il Governo in Conferenza unificata (Stato-Regioni ed Enti locali), ma fa anche notare che se la maggior parte delle Regioni hanno limitato i danni (impedendo l’aumento di cubature del 20% e la demolizione e ricostruzione con ampliamenti sino al 35% in aree tutelate e nei centri storici e non prevedendo il cambiamento di destinazione d’uso) altre amministrazioni invece hanno approvato leggi peggiorative della proposta governativa.
ENERGIA: il WWF chiede coerenza alle 11 Regioni (Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria) che hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale le disposizioni della delega al Governo in materia nucleare (legge n. 99/2009) riguardanti le procedure di localizzazione degli impianti nucleari. Il WWF chiede che siano conseguenti anche i “governatori in pectore” delle due Regioni che hanno detto “No” al nucleare nella propria Regione (Formigoni in Lombardia e Zaia in Veneto).
Ma questi orientamenti, osserva il WWF, si devono trasformare anche in scelte energetiche alternative e, quindi, portare alla revisione dei Piani energetici regionali, che devono essere adattati ai nuovi obiettivi internazionali di riduzione dei gas serra (-30% entro il 2020 e -80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990), privilegiando il risparmio, l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili e contrastando qualsiasi realizzazione/riconversione di impianti a carbone.
BIODIVERSITA’: sulla sua tutela, nel 2010 “Anno internazionale della biodiversità, il WWF ricorda che sono appena 4 le Regioni che hanno una propria legge in materia (Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana), ma ancora nessuna Regione si è dotata di un Piano d’azione (solo la Toscana ha avviato il percorso), mentre tutte sono in estremo ritardo nella definizione dei Piani di gestione dei siti della rete Natura 2000, tutelata dall’Europa. La tutela della biodiversità non viene considerata nella pianificazione territoriale e nei programmi operativi economico-finanziari.
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