Per questo Le Rane, un blog sul mondo dell’informazione, ha organizzato un convegno intitolato “La sesta w”, che avrà luogo lunedì 22 febbraio nella libreria Rinascita a Roma. Si parlerà dell’importanza di internet nell’ambito dell’informazione, ma anche della sua rilevanza nell’organizzazione di eventi politici quali il No Berlusconi Day (generato tramite Facebook).
A discutere con il pubblico saranno personaggi quali Giuseppe Smorto di Repubblica.it, Alessandro Gilioli dell’Espresso e Alberto Fiorillo di Legambiente. Per quel che riguarda l’ambiente, secondo Fiorillo l’informazione in Italia è troppo superficiale e utilizza fonti scarse.
Internet potrebbe essere uno strumento per risolvere questo problema. Fiorillo spiega che i micromedia che esistono esclusivamente online, non possono permettersi di utilizzare fonti poco attendibili: “Al tg gli si perdona quasi tutto, ma se domani greenreport scrive che una mucca inquina più di un tir [informazione scorretta, che il Corriere della Sera ha pubblicato in più occasioni], il giorno dopo si ritrova sommersa di mail e quello dopo ancora registrerà un drammatico calo di visite.”
Ma il fatto che internet sia letteralmente una rete, che collega i vari testi tra loro, è davvero un vantaggio?
C’è anche chi vede lo come un fattore negativo. “Diffondendo le informazioni, internet fa aumentare l’interdipendenza, esaspera le mode […] e il panico”, spiega la docente di ingegneria del rischio Nassim N. Taleb.
Forse però, bisognerebbe cercare di differenziare tra le informazioni trovate su siti di non professionisti (quali i blog) e quelle pubblicate su giornali online. Come scrive il Corriere della Sera bisogna ricordare che “non tutta la stampa è di regime, e non tutti i citizen journalist che usano Twitter sono dei santi”.
La sesta w ha inoltre difficoltà a far valere il copyright e esclude alcuni individui (i “nonni”) che non si abitueranno più a questo tipo di informazione. Per quel che riguarda l’ambiente però, internet ha il vantaggio di non consumare carta e inoltre la possibilità di offrire informazione gratuita.
Sul futuro della rete vi sono dunque visioni ottimiste da un lato e catastrofiche dall’altro: “Il web potrebbe diventare solo una briciola di materiale educativo in un oceano di narcisismo e di ossessioni sociali”, scrive il ricercatore Clay Shirky. Conclude però che “potremmo anche usarlo come ossatura di un vero cambiamento intellettuale e civile.” Come sempre, dipende da come lo usiamo.
Nati con la Rete
"questo libro parla di quelli che si recano al loro primo lavoro con le cuffie dell'ipod nelle orecchie, non... Continua... |