Educazione a impatto zero

Il micronido “La Trottola” è una struttura scolastica per la prima infanzia di Villanova, frazione di Modena, all'avanguardia in fatto di sostenibilità ed efficienza energetica. In attesa di essere inaugurato il 7 gennaio, l'edificio rappresenta una perfetta cornice per l'apprendimento dei bambini.

di Andrea Degl'Innocenti

È indiscutibile l'importanza di educare i bambini all'amore e al rispetto per la natura; di niente la sminuisce il fatto che l'educazione ambientale venga considerata poco o niente all'interno del nostro sistema scolastico, quasi ignorata nelle normative e nei testi dalle riforme – l'ultima, quella firmata dal ministro Gelmini, la inserisce vagamente all'interno della nuova materia “Educazione alla Costituzione e alla Cittadinanza”.

Parlare di ambiente in qualche vecchio, grigio, edificio scolastico dalle tubature corrose, dai vetri e le pareti ultrasottili, che dissipano calore l'inverno e ne accumulano d'estate, risulta particolarmente difficile, quasi paradossale. Somiglia un po' allo sforzo ostinato di quei manager che nei cinque minuti di pausa dal lavoro pretendono di praticare antiche discipline orientali di meditazione circondati dal caos e dalla frenesia della vita cittadina.

Ecco allora che proprio le scuole sono state fra le prime a muoversi verso un'edilizia sostenibile, raggiungendo in alcuni casi delle vere e proprie eccellenze. È il caso del micronido “La Trottola”, uno dei primi edifici scolastici in Italia ad emissioni zero.

Un micronido è una delle strutture introdotte dalla legge regionale del 2000 sui servizi educativi alla prima infanzia, per far fronte alla crescente richiesta di servizi per la prima infanzia. Una sorta di asilo nido – stessa fascia di età, dai 3 mesi ai 3 anni – ma discretamente più piccolo, capace di ospitare generalmente una ventina di bambini.

Il nostro sorge a Modena, nella frazione di Villanova, ed è in attesa di essere inaugurato il 7 gennaio 2010, al rientro dalle vacanze natalizie. Ospiterà 23 bambini. Il tetto è ricoperto di pannelli fotovoltaici nella sua parte inclinata, mentre su quella piana sorge un bel giardino pensile, che magari un giorno ospiterà un orto. Se si escludono le fondamenta in calcestruzzo armato, l'edificio è realizzato completamente in legno prefabbricato e montato a secco, con un rivestimento esterno a cappotto di lana di legno intonacato e tinteggiato. Le pareti interne sono rivestite da pannelli di gesso e dipinte con colori biologici. Il riscaldamento e' a pavimento e un camino di aspirazione favorisce la ventilazione naturale.

L'assenza di caldaia a gas fa sì che l'edificio non emetta anidride carbonica. Infine il progetto è pensato in modo che sia facilmente riproducibile e dunque potrebbe essere riproposto in altre città o in altre zone della stessa città.

Una struttura del genere, oltre al valore simbolico e a quello ambientale – di fatto non inquina – presenta un fondamentale valore educativo: permette ai bambini di crescere in un ambiente sano, in cui è possibile familiarizzare, in modo tattile, visivo, ludico, prima ancora che concettuale con i principi di efficienza energetica, rispetto per la natura, eco sostenibilità. Certo starà alla bravura delle maestre spiegare loro con parole semplici l'importanza ed il valore di ciò che hanno intorno.

4 Gennaio 2010 - Scrivi un commento