Il WWF Italia ricorda che una disposizione contrattuale tra SDM SpA e il General Contractor stabilisce che all’apertura di cantieri di opere connesse al ponte sullo Stretto di Messina scatti una clausola che obbliga, nell’eventualità che il ponte non venga realizzato, al pagamento di penali equivalenti al 10% del costo dell’opera, e quindi da un minimo di 390 milioni di euro (10% del valore di aggiudicazione della gara) ad un massimo di oltre 630 milioni di euro (10% del costo totale dell’investimento).
“Credo proprio che ciò che noi oggi denunciamo riguardo alla Delibera CIPE di luglio possa interessare la Corte dei Conti: infatti non si capisce quale vantaggio abbia il Governo a farsi legare le mani prima del tempo e a non procedere con prudenza nella realizzazione di un’opera così complessa come il ponte”, commenta il presidente del WWF Italia Stefano Leoni.
“Sinora eravamo in attesa del progetto definitivo del ponte” – aggiunge Stefano Leoni, presidente del WWF Italia – “e quindi, secondo quanto stabilito dal contratto tra SDM SpA e il General Contractor, nel caso fossero emerse difficoltà alla realizzazione del ponte era possibile per SDM SpA o per il CIPE recedere dal contratto, rifiutando il progetto e affrontando un contenzioso che aveva come base la corresponsione di 66 milioni di euro, cioè il costo del progetto definitivo. E’ chiaro che si sarebbe affrontata, eventualmente, una trattativa con il General Contractor che avrebbe alzato la posta, ma decidere di saltare le tappe e offrire al General Contractor la possibilità di partire da una ‘rivendicazione base’ di 390 milioni di euro è veramente incomprensibile”.
Il WWF Italia ha dato la sua adesione motivata alla manifestazione di domani a Villa San Giovanni a cui parteciperà il vicepresidente del WWF Italia Raniero Maggini e gli attivisti del WWF con i “caschi gialli”, per denunciare la Febbre da Cantiere che sta pervadendo l’Italia in vista delle Regionali 2010.
17 Dicembre 2009 - Scrivi un commento