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Legambiente, ponte sullo stretto un teatrino del Governo

Secondo Legambiente il Governo, a proposito della costruzione del ponte di Messina, sta mettendo in atto un vero teatrino. Non esiste né un progetto definitivo né un piano finanziario al riguardo. Da dove si recupererà la cifra mancante per la realizzazione di questa imponente opera?

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“Sulla prossima realizzazione del Ponte sullo Stretto, quello che il Governo continua a sostenere è uno spettacolare teatrino”. Così Legambiente interviene alle parole di Matteoli
“Sulla prossima realizzazione del Ponte sullo Stretto, quello che il Governo continua a sostenere è uno spettacolare teatrino”. Così Legambiente interviene a commento delle parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli: “A Dicembre non verrà inaugurato il cantiere del Ponte sullo Stretto, anche perché non esiste ancora né un progetto definitivo né un piano finanziario al riguardo. Il presidente del Consiglio Berlusconi potrà sì mettere la prima pietra ma solo di una linea ferroviaria progettata e pagata (30 milioni di euro) dalle Ferrovie dello Stato in località Cannitello.

E’ questa l’unica certezza. insieme al fatto che sono stati immobilizzati dal Cipe 1,3 miliardi per il progetto del Ponte quando interventi ben più urgenti in quella parte d'Italia sono rinviati. A partire dalla messa in sicurezza del territorio fino al raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina”.

“Sarebbe urgente chiarire” - continua Legambiente - “da dove si pensa di poter recuperare la cifra mancante per la realizzazione della mega opera e smetterla con gli annunci. Nello specifico chiarire da dove si prenderanno i fondi che mancano all'appello per far partire l'opera: 1,5 miliardi di fondi pubblici e soprattutto 3,5 miliardi di fondi privati di cui oramai non si sente neanche più parlare visto anche il periodo di recessione internazionale e le difficoltà delle banche”.

Legambiente lancia un allarme, il Governo in queste settimane attraverso il Commissario Ciucci si è occupato di firmare gli accordi con il General Contractor: “non vorremmo che ci si trovasse, tra qualche tempo, con delle clausole nel contratto tali per cui tornare indietro diventerà di fatto impossibile anche nel caso di assenza di risorse private”.

15 Ottobre 2009 - Scrivi un commento
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