Per quanto riguarda il primo punto, personalmente non ritengo essenziale l'insegnamento delle religioni nelle scuole pubbliche, in quanto creano il binomio indissolubile tra appartenenza ad una religione e crescita spirituale (del resto sono stato più volte definito ateo solo a causa di miei articoli nei quali denunciavo le contraddizioni e i danni provocati dalle gerarchie cattoliche, come se non essere cattolici o - nel migliore dei casi - cristiani significhi automaticamente non avere nessun rapporto con il divino e con la ricerca e la crescita interiore).
È pur vero, però, che nel momento in cui si vuole vietare un insegnamento, con il solo scopo di mantenere una posizione di potere dominante da parte delle gerarchie cattoliche, mi ritorna in mente il vecchio detto secondo cui posso non condividere le idee di una persona ma sono disposto a morire per difendere il suo diritto di esprimerle.
Ora, perché tanta parte del mondo cattolico ha paura dell'insegnamento facoltativo (si ricordi bene questo termine: facoltativo) di un'altra religione? Forse perché si teme che qualcuno possa scoprire che certe cose non sono assolute? Del resto, l'attuale capo supremo della Chiesa cattolica il signor Ratzinger, si è più volte scagliato contro il relativismo, sostenendo in pratica che la gerarchia che esprime è l'unica detentrice delle verità universali ed assolute... come hanno sempre fatto nei secoli e millenni tutti coloro che vogliono imporre il proprio potere sugli altri.
Tuttavia, anche dal cosiddetto "mondo laico", o di quello che ne rimane in un paese vaticanizzato come l'Italia, ho sentito cose a dir poco da brividi: un esponente di spicco del mondo radicale ha affermato che, se si dovesse insegnare la religione islamica, bisognerebbe scegliere tra sciiti, sunniti, e così via, con l'imbarazzo di dover decidere quale percorso proporre...
Qualcosa di analogo è successo con la reazione alla sentenza della corte europea: nella maggior parte dei paesi civili del mondo, anche cristiani, imporre il crocifisso nell'aula scolastica sarebbe considerato anticostituzionale. Basta pensare agli Stati Uniti, non soltanto a quelli di Obama ma anche quelli più conservatori degli Stati del profondo sud, in cui é assolutamente vietata qualunque esposizione di un simbolo religioso nelle scuole perché automaticamente escluderebbe gli altri ed imporrebbe una visione parziale.
È anche qui tutti a precipitarsi ad affermare che le radici italiane si riconoscono nel crocifisso, che la cultura europea ha radici cristiane e così via. Ma... come dimenticare che l'evento simbolo dell'unità d'Italia è stata la breccia di Porta Pia? Che fino a quel momento l'unità d'Italia era impedita dalla presenza di uno Stato della Chiesa? E per quanto riguarda le radici cristiane, sembra triste doverlo ancora ripetere e ricordare ma il cristianesimo nasce come religione mediorientale, una ramificazione dell'ebraismo strettamente collegata con gli Esseni, anch'essi un movimento di radice ebraica.
Semmai, le radici della cultura europea sono da ricercarsi nel Pantheon greco, trapiantato pari pari nelle divinità dell'impero romano, oppure nel Pantheon nordico di Odino, o ancora dei tanti miti del Graal del druidismo celtico eccetera.
Ma già, gli stravolgimenti storici sono importanti per chi utilizza le cose soltanto per ratificare il proprio potere.
Aprire gli occhi, uscire dal cortile di casa, significa scoprire che esistono infinite modalità, infinite vie per connettersi con il divino che é sia dentro che fuori ognuno di noi. Voglio in conclusione ricordare la profonda saggezza del labirinto Hopi, un labirinto al centro del quale c'è un essere umano da cui si dipartono molte strade che arrivano tutte alla meta. Non esiste la strada giusta, l'importante è seguirne una; ma quando poi, come sta più che mai accadendo in questo momento in Vaticalia, si vuole imporre in tutti i modi l'insegnamento e la proposta di una sola ed unica strada, significa soltanto arroccarsi, temendo che persone prima o poi aprano gli occhi.
E’ triste osservare che il predominio di questa religione dell'ignoranza si è fortemente ridotto nella maggior parte del mondo, ma le gerarchie cattoliche stanno stringendo sempre di più proprio l'Italia in una morsa fatale, per non perdere la loro ultima roccaforte di potere, rendendo a tutti gli effetti questo paese Vaticalia.
25 Novembre 2009 - Scrivi un commento
Le regole etiche sono necessarie per una convivenza civile ed vita equilibrata ed appagano chi le rispetta, . Se in questi ultimi anni sono aumentate le persone che non rispettano le regole etiche,chiunque se ne accorge,basta leggere i misfatti sui giornali o guardare la televisione.
Non capisco tanta acredine di certi contro i Papi ed i loro collaboratori,poichè lo scopo della Chiesa è di insegnare l'uomo a vivere bene,come dimostrano le grandi opere religiose che vediamo nel mondo,assolutamente ignorate anche da uomini che si considerano di cultura,dei quali molti non rispettano le regole etiche ma sono pronti a scagliarsi contro gli errori di certi religiosi,che sono pure fallibili come ogni uomo.