“Il nucleare non deve essere considerato uno strumento di lotta ai cambiamenti climatici” - spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. “Ritenerlo tale, cedendo alle pressioni dell’industria atomica e di alcuni Stati, a cominciare dalla Francia, sarebbe un grave errore: sottraendo le risorse alle vere soluzioni per il clima, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, pregiudicheremmo la possibilità di vincere nei tempi dovuti la sfida climatica. Ecco perché chiediamo ai delegati e ai governi che parteciperanno alla Conferenza di Copenaghen di rifiutare con forza l’ipotesi di considerare il nucleare una tecnologia pulita e di includerlo nella nuova intesa. La riduzione delle emissioni è ormai un’urgenza e l’energia dall’atomo è inefficace e dannosa”.
L’obiettivo della campagna è di raccogliere firme in tutto il mondo per consegnarle ai delegati del summit sul clima. La petizione si può firmare sul sito www.legambiente.eu e ognuno può anche “metterci la faccia” inviando la propria foto a www.dont-nuke-the-climate.org, per dare un volto, anzi tantissimi, al no al nucleare.
Nel Protocollo di Kyoto il nucleare è stato giustamente escluso dalle tecnologie che servono alla riduzione dei gas serra, perché costoso, ancora pericoloso e non efficace nella lotta ai cambiamenti climatici. Occorre sapere, infatti, che un sistema energetico basato sul nucleare produce 7 volte più CO2 di un sistema a cogenerazione. Il nucleare emette quantità tutt’altro che trascurabili di gas serra: nel computo non vanno dimenticati la costruzione e lo smantellamento delle centrali, l’estrazione e il trasporto dell’uranio, il trattamento delle scorie, il cui smaltimento definitivo rimane peraltro un problema insoluto. Il nucleare ha bisogno di enormi investimenti e richiede l’intervento dello Stato e ingenti sussidi. Secondo il MIT di Boston negli ultimi 4 anni il costo del KW installato è salito da 2000 a 4000 dollari. Considerando che ci vogliono almeno 10-15 anni per costruire un nuovo reattore, il contributo del nucleare alla riduzione della CO2 oltre a essere minimo e molto costoso sarebbe comunque tardivo. Per ogni euro investito in energie rinnovabili si ottengono riduzioni di gas serra fino a 11 volte maggiori di quanto è possibile fare con il nucleare.
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