In oltre cento pagine, il volume racconta per immagini l’attesa dell'apparizione di un meraviglioso esemplare di orso bruno in Scandinavia. Gli scatti sono accompagnati da approfondimenti naturalistici su natura e abitudini di questi magnifici abitatori della foresta artica, di cui incarnano il fascino profondo e selvaggio, in un ambiente di primordiale bellezza. Acquistando il libro, un euro servirà a finanziare un progetto speciale di conservazione: il foto-diario contribuirà a sostenere un centro di riabilitazione nella Russia occidentale, che accoglie i cuccioli orfani i cui genitori vengono uccisi dai cacciatori, durante il letargo.
Nato in valle D’Aosta, Unterthiner ha iniziato a interessarsi alla fotografia a 17 anni, continuando poi a coltivare questa sua passione negli anni degli studi. Laureatosi in scienze naturali all’università di Torino, nel 2000 ha effettuato un master in zoologia ad Aberdeen. Terminati gli studi, ha intrapreso l’attuale carriera, unendo la sua creatività alle sue grandi passioni: fotografia e natura.
Oggi è considerato uno dei più originali e innovativi fotografi di natura internazionali. Viaggia regolarmente in tutto il mondo per realizzare le sue storie fotografiche. Negli anni, si è specializzato nel raccontare la vita degli animali selvatici, trascorrendo diversi mesi a stretto contatto con i suoi soggetti. Stefano è particolarmente sensibile alle tematiche di conservazione della natura, con speciale attenzione al rapporto tra uomo e fauna.
Quattro i libri pubblicati, prima di quello sull’orso finaldese: del 2008 “L’Odissea del re - L’avventuroso viaggio del pinguino reale”, pubblicato quest’anno anche nell’edizione americana. Prima ancora, erano usciti “Fred - storia di una volpe di montagna” (2004) e “Camosci” (2002), dopo il volume d’esordio “Boschi e camosci, fiori rossi e ghiacciai”, pubblicato nel 2000. Non si contano i servizi per testate come National Geographic, Geo, Bbc Wildlife, Terre Sauvage, Animan, Airone. Molti dei suoi lavori sono realizzati in collaborazione con la moglie, la divulgatrice scientifica Stéphanie Françoise.
«Ogni notte – racconta Unterthiner – ho aspettato l’orso nel mio piccolo riparo, isolato nella taiga». Stagione dopo stagione, gli scatti rivelano la magia dell’attesa, in una foresta perlustrata da predatori come volpi e ghiottoni. Fino, appunto, all’incontro ravvicinato con gli orsi bruni, veri signori della foresta boreale, la terra dove d’estate il sole non tramonta.
(Stefano Unterthiner, “Le notti dell’orso”, edizioni Ylaios, 128 pagine, 35 euro).
Articolo tratto da Libre Idee
12 Ottobre 2009 - Scrivi un commento