E ora è corsa contro il tempo per tentare di salvare quelli che ancora hanno la forza di nuotare. L'allarme era stato lanciato intorno al 20 agosto dal WWF che sta seguendo la situazione e oggi la storia è apparsa anche sul quotidiano britannico Daily Mail dove campeggia una eloquente fotografia, scattata da un elicottero in ricognizione, di un orso bianco che nuota in solitudine in mezzo al mare.
“Alcuni di questi nove esemplari non si vedono più - ha detto Massimiliano Rocco, responsabile del Programma Traffic/Specie del Wwf Italia - , probabilmente non ce l'hanno fatta. Gli altri sono allo stremo e al limite della sopravvivenza. Non possono tornare indietro e riconquistare naturalmente il pack, è impossibile. Bisogna intervenire”. L'orso bianco è abituato a nuotare ma per due, tre ore e per poche miglia. Questa volta è diverso. Si tratta di giorni interi. “Perciò - ha riferito Rocco - abbiamo chiesto alle autorità canadesi e statunitensi di intervenire con i loro mezzi per poter anestetizzare gli animali e portarli in salvo”.
“Trovare così tanti orsi polari al largo è il chiaro segno che il ghiaccio su cui vivono e cacciano continua a sciogliersi. Altri orsi potrebbero trovarsi nelle medesime condizioni - aveva detto nei giorni scorsi Geoff York, un biologo del WWF esperto di orsi bianchi - Se i cambiamenti climatici continueranno a colpire l’Artico, gli orsi polari e i loro cuccioli saranno costretti a nuotare per lunghe distanze per cercare cibo e riparo”.
Questi nove orsi bianchi rappresentano il simbolo e l'emblema del riscaldamento climatico. “Oggi sono nove, il prossimo anno magari più del doppio e ogni anno sempre di più. Forse fra dieci anni, se continua questa situazione, potremmo addirittura dire addio agli orsi bianchi” - ha detto Rocco. Dietro al dramma dei nove orsi la regressione dei ghiacci, "le previsioni erano catastrofiche ma non così catastrofiche e soprattutto rapide."
Oltre ai nove esemplari, segnala Rocco, risultano altri esemplari in difficoltà nella stessa area anche se in situazioni meno tragiche. Gli orsi bianchi trascorrono gran parte del tempo vicino, o sui margini delle banchise. E' qui che hanno maggiori possibilità trovare cibo. Ma, secondo gli esperti, l'aumento delle temperature in tutto il globo fanno sì che le banchise dell'Artico si stiano sciogliendo prematuramente, formandosi sempre più tardi ogni anno che passa. Gli orsi hanno quindi meno tempo a disposizione per procacciarsi il cibo. Mentre il loro habitat si riduce, gli individui che vivono ai margini meridionali dell'Artico (specialmente nella zona di Hudson Bay, Canada) si trovano ad affrontare una grave minaccia alla loro sopravvivenza. All'attuale ritmo di riscaldamento climatico, gli esperti prevedono che entro il 2080 ad Hudson Bay non vi sarà più ghiaccio.
L’Artico sta cambiando più rapidamente e drasticamente di qualsiasi altra zona del Pianeta e il 2007 ha fatto registrare lo strato più sottile di ghiaccio artico nella storia. Le immagini satellitari mostrano che il 16 agosto il ghiaccio era assente in molte delle zone in cui sono stati avvistati gli orsi polari. Le previsioni mostrano che la perdita di ghiaccio di quest’anno potrà eguagliare o superare quella dello scorso anno. Lo scioglimento della banchisa artica, che galleggia sul mare, non porta ad un innalzamento dello stesso: la sua scomparsa tuttavia, ha effetti non meno gravi.
Quando la luce del sole colpisce il ghiaccio, fino al 70% viene riflessa , e solo il 30% viene assorbita sotto forma di calore. Dato che il ghiaccio si sta riducendo, la luce incontra l'acqua che è ben più scura e quindi solo il 6% viene riflessa mentre il 94% viene assorbita sotto forma di calore. Questo fenomeno accelera la riduzione del ghiaccio del Mare Artico e l'incremento della temperatura che colpisce diretamente la calotta glaciale groenlandese, lo scioglimento della quale innalza il livello del mare.
In maggio il Ministero degli Interni degli Stati Uniti aveva inserito nella lista delle specie in via di estinzione gli orsi bianchii. Il Ministro Dirk Kempthorne aveva sottolineato come molti studi scientifici accusino la significativa perdita di ghiacci artici, habitat dell’orso bianco, come la principale ragione per proteggere gli orsi con leggi federali. Lo Stato dell’Alaska si è invece opposto alla decisione del governo federale di proteggere la specie.
2 Settembre 2008 - Scrivi un commento