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Anniversario affondamento nave Rigel

Legambiente: “Fu l’inizio di tutto. Per portare a galla la verità bisogna rinvenire il relitto e fare chiarezza sul carico trasportato. La commissione sull’ecomafie convochi subito Comerio”.

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nave sommersa
Nel giorno dell'anniversario dell'affondamento della Rigel, Legambiente commenta "fu l’inizio di tutto, bisogna rinvenire il delitto"
“Dal 1987 il relitto della Rigel giace sui fondali calabresi con il suo carico sospetto e il suo affondamento costituisce un tassello fondamentale per giungere alla verità sulle navi dei veleni. Per fare chiarezza sull’intera vicenda che vede coinvolti industriali, politici, trafficanti d’armi, faccendieri, mafiosi e servizi segreti deviati, è necessario riaprire l’inchiesta e individuare il relitto con il suo carico”.

Così il vicepresidente di Legambiente, Sebastiano Venneri, lancia un appello nel giorno dell’anniversario dell’affondamento della nave da carico battente bandiera maltese, Rigel. Una brutta storia cominciata il 21 settembre 1987, che rappresenta un puzzle di veleni, politica e ‘ndrangheta, al quale manca solo una tessera: il relitto.

“E’ certo che la Rigel fu affondata a capo Spartivento al largo delle coste di Reggio Calabria nel mar Ionio – aggiunge Nuccio Barillà, del direttivo nazionale di Legambiente - che si trattò di un fatto doloso e che il carico dichiarato era difforme da quello effettivamente trasportato. Quello che non è chiaro, invece – continua Barillà - è il perché dopo oltre vent’anni e con le tecnologie disponibili nessuno abbia consentito a tecnici ed esperti di fare i rilevamenti sul fondale e sciogliere ogni dubbio sul relitto. Un intervento, questo, che abbiamo chiesto a gran voce attraverso il Comitato per la verità e che ribadiamo oggi nel giorno dell’anniversario di quel naufragio”.

La conferma che la Rigel fu affondata di proposito arriva dalla sentenza di condanna per naufragio doloso, in base all’art. 428 del codice penale, emessa dal tribunale di La Spezia il 20 marzo 1995, confermata in appello dal tribunale di Genova il 10 novembre 1999 e resa definitiva in Cassazione il 10 maggio 2001.

“A questo punto – conclude Venneri – diventa indispensabile che la Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e la Procura di Paola rintraccino e ascoltino Giorgio Comerio, già definito dall’allora Ministro dei rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi ‘faccendiere italiano al centro di una serie di vicende legate alla Somalia ed ala illecita gestione degli aiuti della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo … peraltro noto trafficante di armi’, personaggio chiave in molte delle vicende legate alle navi dei veleni”.

21 Settembre 2009 - Scrivi un commento
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2 lettori hanno commentato questo articolo:
26/9/09 04:16, adolfo ha scritto:
Ci auspichiamo che le autorita mettano in quarantena la zona, le spiagge vicine e rilevino con esattezza le misurazioni delle radioattivita presenti (fanghi radioattivi?) e non facciano avvicinare nessuno.
Il recupero e messa in sicurezza dei materiali stoccati nei fusti sani e quelli rotti.
la punizione dei responsabili di quanto fatto e di quelli che hanno affidato la commessa a persone non idonee
5 anni a pane e acqua su isola x.
speriamo che berlusconi non si faccia convincere a riattivare le centrali nucleari in italia. se lo fa conferma che e' un fallito.
cari saluti a tutti da adolfo
25/9/09 13:54, shelley keats ha scritto:
L'affaire delle navi dei veleni non è una scoperta recente, dunque. Che il mare fosse oròai una sorta di gigantesca e temibile pattumiera non avevo dubbi ma non sino ad essere ... mortale !
Il signor cancronesi - che naviga sul web dove attinge e alimenta le 'ossessioni da fumo' criminalizzando una sigaretta dopo i pasti - non ne era a conoscenza ? Non una parola nemmeno quando era ministro ?

E gli operatori della tv di Stato e dintorni che trattano gli utenti da perfetti imbecilli quando ci decantano il 'profumo' di piatti di pesce appena pescato nel favoloso (o famigerato) ... mare nostrum !

Sì, la disastrosa situazione ambientale è davvero senza speranza MA ... coraggio, dobbiamo almeno 'mostrarci' decisi a cambiarla.

E ora me ne vado in piscina (tanto cloro fa male?) anche se lì ce ne sarebbe da dire...Le asl latitano anche lì, ovvio



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