Nel 2007 il fotovoltaico ha registrato un aumento addirittura del 300%, seguito dal 110% nel 2008. Incrementi incredibili che hanno portato ad avere oggi, secondo dati aggiornati allo scorso 16 luglio, 37025 impianti in esercizio, per un totale di oltre 380mila MWp di potenza installata. A fare da capofila in Italia è la Puglia (con con 70 MWp), a seguire Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Toscana.
Le agevolazioni del Conto Energia e la conseguente diffusione del fotovoltaico, hanno evidentemente reso tale settore sempre più interessante per i costruttori e gli investitori: il che non può che favorire un ulteriore sviluppo.
In questo quadro, però, resta un forte squilibrio tra grandi e piccoli impianti. I primi, infatti, rappresentano quasi il 90% dei sistemi complessivamente installati. Ciò significa che ad affrontare l’impresa del fotovoltaico sono soprattutto società o gruppi di grossi investitori, che realizzano dunque impianti di tipo industriale.
E’ la domanda che il Comune di Melpignano, in provincia di Lecce, si è posta. Individuata la risposta, ha deciso di lanciare un progetto estremamente interessante ed innovativo: il fotovoltaico domestico, quindi distribuito, ma… gestito da un unico soggetto.
Fondamentalmente gli impianti di piccola taglia hanno ancora una diffusione limitata prima di tutto per la scarsa informazione fornita ai cittadini (secondo una ricerca ICIM ben il 75% della popolazione ignora di cosa si tratti), in secondo luogo per le difficoltà pratiche che si incontrano nel momento in cui si cerca di mettere in pratica questa scelta. La trafila burocratica (per quanto il Conto Energia l’abbia in parte snellita) è piuttosto complessa e il dover muoversi tra uffici, funzionari e burocrati di vario livello (Comune, Regione, Soprintendenza, gestore dei servizi elettrici, oltre che istituti di credito e imprese fornitrici del materiale) scoraggia molti cittadini.
La lungimirante e innovativa idea del Comune di Melpignano è stata quella di porsi come intermediario tra l’individuo desideroso di convertirsi all’energia fotovoltaica e uffici pubblici e burocrati, fornendo così un servizio di supporto, organizzazione e gestione.
In pratica i cittadini devono solo mettere a disposizione i propri tetti per vent’anni. Un gruppo di investitori costituiti in una società forniranno ed installeranno gli impianti (a proprie spese), i quali saranno gestiti dalla società stessa. In cambio i cittadini riceveranno la fornitura gratuita di energia elettrica. Quella prodotta in più sarà immessa nella rete ed è dalla vendita del surplus che gli investitori trarranno profitto.
Il Comune sarà partner fondamentale e svolgerà il ruolo di vero tramite e garante tra i singoli cittadini coinvolti, la società che gestirà il servizio e gli altri enti di competenza in materia.Oltre che dal Comune, il progetto - chiamato “Melpignano, impianto fotovoltaico diffuso sui tetti” - è sostenuto dalla società-cooperativa sociale “Officina Creativa” e dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione del’Università del Salento.
La prima è un organizzazione che non ha fini di lucro la quale si propone di favorire forme di coesione sociale e di sviluppo sostenibile basate su principi etici, incoraggia la nascita di nuove professioni o la riscoperta di quelle tradizionali dimenticate e sostiene politiche di protezione ambientale ed ecologismo. A tal fine, tra le varie cose, ha dato vita ad uno sportello per l’energia rinnovabile a Lecce e ad una nuova figura professionale, l’energy promoter, il quale ha il compito di assistere il cittadino interessato alle energie alternative, tramite supporto tecnico-pratico.
L’Università del Salento è il soggetto che invece ha fornito le conoscenze e gli strumenti tecnico-teorici. Essa infatti in primo luogo è responsabile della formazione degli energy promoters e dell’organizzazione di corsi specifici per tecnici ed installatori di sistemi fotovoltaici. I ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione hanno inoltre svolto analisi di fattibilità e realizzato i progetti per l’organizzazione e la gestione della rete di “tetti fotovoltaici”.
Il fotovoltaico domestico non è mai stato così facile, dunque. Esso, oltre ad essere particolarmente comodo e conveniente per i singoli cittadini, ha anche un grosso vantaggio ambientale rispetto al fotovoltaico di larga scala. I grandi impianti, infatti, vengono realizzati stendendo pannelli su superficie libera, direttamente sul terreno, vale a dire che si sottrae suolo ad altre attività (per esempio l’agricoltura). Tramite la collocazione dei pannelli sui tetti, si evita di impegnare suolo pubblico, nonché di turbare l’estetica delle aree campestri.
In risposta a tale tendenza Melpignano, comune di 2230 abitanti, ha deciso di dare invece una spinta al fotovoltaico diffuso. I soggetti che prenderanno parte al progetto saranno selezionati con semplici criteri: residenti sul territorio comunale con abitazione di proprietà, età compresa tra i 20 e i 50 anni e numero di componenti il nucleo familiare superiore ad uno.
Oltre ad avere i vantaggi ecologici ed economici già analizzati, una scelta di questo tipo si affianca alle politiche occupazionali: il settore del fotovoltaico, come già visto, è in ascesa, e un’esperienza di questo tipo rende possibile la professionalizzazione e l’introduzione sul mercato del lavoro di giovani.
Il progetto, che secondo le parole del sindaco Blasi “rende più familiare e promuove l’utilizzo delle tecnologie fotovoltaiche e di risparmio energetico, stimolando la diffusione fra i cittadini di stili di vita maggiormente attenti alla sostenibilità ambientale”, è in corso d’opera. Ci aspettiamo di vedere presto questa peculiare generazione diffusa-concentrata in atto e ci auguriamo che i risultati siano positivi.
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