L’incremento maggiore riguarda il solare da impianti fotovoltaici, che ha compiuto un balzo addirittura del 400%, confermando un trend di crescita attivo già da anni. Particolarmente interessante è il dato relativo all’eolico, che ha raggiunto una potenza installata di 4850MW, di cui 1100MW solo nel 2009: si tratta di un nuovo record per l’Italia. Soddisfacenti anche gli andamenti degli impianti a biomasse e quelli idroelettrici, per i quali la crescita si è aggirata tra il 10 e il 15%.
In virtù della crescita avvenuta nello scorso anno, possiamo affermare che oggi l’energia pulita copre circa un quinto del fabbisogno energetico nazionale e che quindi il nostro Paese è in linea con il raggiungimento degli obiettivi della Comunità Europea in tema di rinnovabili.
“Ci proponiamo di produrre un quarto dell’elettricità tramite fonti rinnovabili”, ha affermato il Ministro Claudio Scajola, “Per arrivarci ancora per alcuni anni sarà necessario prevedere forme di sostegno al settore per compensare i maggiori costi di queste fonti e attrarre nuovi specifici investimenti”.
A favorire la proliferazione di impianti che utilizzano sorgenti energetiche alternative intervengono infatti una serie di incentivi pubblici e di sgravi fiscali, che rendono la scelta della sorgente rinnovabile, oltre che opportuna in termini ecologici, anche conveniente sotto il profilo economico.
Del resto si è verificato negli ultimissimi anni un discreto boom delle soluzioni “casalinghe”, ossia degli impianti (per lo più solare, termico ed eolico) di medio-piccola taglia. Grazie ad essi, il singolo nucleo familiare (o scuola o ente pubblico, etc.) è in grado di auto-prodursi l’energia elettrica di cui ha bisogno e di introdurre nella rete nazionale quella in eccesso. A fronte di un investimento iniziale non del tutto trascurabile (ma comunque alleggerito dagli incentivi statali) si registra un successivo risparmio in bolletta considerevole.
Le organizzazione di settore, ANEV, ENEA, APER e ISES Italia, hanno espresso soddisfazione per i dati consuntivi del 2009, che dimostrano che “le previsioni a suo tempo formulate e pubblicate sono state ancora una volta pienamente rispettate”.
Oltre alla riduzione delle emissioni di gas serra nell’ambiente, scopo primo della politica di incoraggiamento all’impiego delle rinnovabili, lo sviluppo del settore contribuisce alla nascita di alternative industriali, nuove figure professionali e competenze, quindi in definitiva maggiore occupazione.
“Un maggiore sostegno al settore dovrebbe arrivare però in termini legislativi”, affermano le organizzazioni sopracitate. Tuttora infatti il quadro normativo non è completo, per cui obiettivi e percorsi autorizzativi non sono ancora definiti e trasparenti.
Occorrerebbe poi fare più informazione, organizzare delle campagne per la divulgazione di notizie chiare e precise, nonché istituire percorsi di formazione adeguati per il personale impiegato.
Ad ogni modo i risultati del 2009 confermano l’andamento registrato nell’anno precedente ed in particolare quelli relativi all’eolico consentono all’Italia di rimanere in tale ambito il terzo paese in Europa e il sesto nel mondo.
Il margine di sviluppo è ancora notevole su tutte le energie rinnovabili. Per cui la partita del 2010 sarà altrettanto importante.
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