Questa documentazione è solo una delle tante che smentiscono le difese di chi si ostina a negare che al circo si verifichino fatti simili. Ma procediamo con ordine e seguiamo cosa è avvenuto di recente nel nostro Paese a livello legislativo in proposito.
L’attività circense è regolamentata in Italia dalla Legge 337/68, seguita da una circolare esplicativa del 1989 (4804/TB30) e da innumerevoli Decreti Ministeriali, i quali più che altro confermano i criteri sulle autorizzazioni annuali. Nella legge non è contenuta alcuna norma a tutela degli animali.
I circhi dovrebbero inoltre rispettare quanto stabilito dalla “Convenzione Internazionale di Washington sul commercio di specie in via di estinzione” ed i cui reati sono in Italia previsti dalla Legge 150/92. La stessa legge, modificata dalla n. 426 del 9.12.98, consente ai circhi di detenere animali pericolosi solo se “dichiarati idonei dalle autorità competenti in materia di salute e incolumità pubblica, sulla base dei criteri fissati previamente dalla Commissione Scientifica….”.
Per fortuna,qualche sindaco virtuoso come quelli di Alessandria, di Modena e pochi altri hanno adottato alcune ordinanze che, se non vietano l’attendamento di circhi con animali nel loro territorio di competenza, definiscono alcune norme, inoppugnabili in quanto basate sulle raccomandazioni CITES, che i circhi devono obbligatoriamente rispettare.
Tali ordinanze, per ogni gruppo di animali appartenenti a specie selvatiche o esotiche, elencano nel dettaglio una serie di requisiti come il tipo di ricovero, la disponibilità di spazio, la temperatura idonea, le condizioni di trasporto, quelle igieniche, eventuali incompatibilità con altre specie, assistenza veterinaria ecc.
I Comuni non potrebbero vietare in assoluto l’attendamento dei circhi, in quanto un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è del tutto legale (e per di più riceve sussidi dallo Stato).
Ma cosa succede a livello nazionale? Qualcosa inizia finalmente a muoversi. Risale allo scorso novembre una proposta di legge, ancora in corso di esame, presentata dall’On. Gabriella Giammanco (Pdl, membro dell’Intergruppo Parlamentare Animali) insieme ad altri colleghi di tutti gli schieramenti, alla LAV (Lega Antivivisezione) e all’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) dal titolo “Norme per la graduale dismissione dell’uso di animali da parte dei circhi e per il sostegno dello spettacolo circense”.
In base a tale proposta, i contributi del FUS (Fondo unico per lo spettacolo) verrebbero assegnati solo ai circhi e agli spettacoli viaggianti che non usano animali, e nel nostro Paese non potrebbero entrare circhi stranieri che li usano per i loro spettacoli. A fianco di tutto ciò, si prevede anche l’istituzione di una commissione presso il Ministero dell’Ambiente, che si occupi di gestire la dismissione graduale degli animali già attualmente “in servizio” nei circhi, occupandosi di individuare le migliori sistemazioni alternative.
«Questa proposta - ha affermato l’On. Giammanco - non è contro gli spettacoli circensi, ma oggi il circo sopravvive grazie allo Stato che lo finanzia e penso che proprio questa ragione etica debba rispettare gli animali e la loro natura».
Il fatto che il Parlamento italiano stia finalmente mettendo mano alla materia è un segnale importante di apertura, sulla scia peraltro già tracciata a livello europeo, ove sono 15 i Paesi che totalmente o parzialmente vietano che si esibiscano animali nei circhi.
In Francia ed Inghilterra, ad esempio, il circo senza animali è una realtà, ma anche nel nostro Paese si incominciano a muovere i primi passi, come nel caso del Circo di Paride Orfei.
Tra i circhi che non hanno mai usato animali il più grande e famoso di tutti è il Canadese Cirque du Soleil. Attualmente è formato da quattro troupe itineranti nel mondo e da almeno 10 anni non riceve contributi pubblici, arrivando ad incassare da solo otto volte quanto tutti i circhi italiani nel loro complesso.
Clown, maghi, acrobati e trapezisti torneranno alla ribalta, per un circo più etico e più poetico.
24 Marzo 2009 - Scrivi un commento