Pensiamo che valga la pena approfondirne il contenuto poichè introduce alcune novità dal sapore controverso e di inspirazione quanto meno discutibile, concentrandoci poi su uno degli aspetti che più ha fatto discutere: l’introduzione della possibilità per i medici di denunciare gli immigrati clandestini che si presentino in ospedale per farsi curare.
Ma andiamo con ordine. Le norme principali che il disegno introduce sono:
- inasprimento del 41bis, ovvero del carcere duro per i mafiosi che avranno maggiori difficoltà a comunicare con l’esterno;
- una nuova tassa sul permesso di soggiorno. Per avere il permesso di soggiorno o per rinnovarlo i cittadini stranieri dovranno pagare una tassa che sarà fissata dal governo tra gli 80 e i 200 euro. Questi soldi serviranno, almeno in parte, alla costituzione di un fondo per il rimpatrio degli immigrati illegali;
- il registro dei clochard. Tutti i senza fissa dimora dovranno essere inseriti in un registro apposito del Ministero dell’Interno;
- le ronde dei cittadini, chiamate nel nord "ronde padane". La legge stabilisce che associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell’ordine situazioni di grave disagio sociale o di pericolo per la sicurezza pubblica;
- avere la cittadinanza dopo le nozze diventa più difficile. Lo straniero che sposa un cittadino italiano dovrà rimanere in Italia per due anni prima di ottenere la cittadinanza;
- possibilità per i medici di denuncire gli irregolari che si presentino in ospedale per farsi curare.
Quest’ultimo è l’emendamento che ha fatto discutere più di tutti. Questo intervento cancella la norma che vietava ai medici di segnalare gli irregolari che si fossero presentati in ospedale chiedendo di essere curati.
Nonostante tutte le associazioni dei medici abbiamo dichiarato che non denunceranno gli immigrati e lo stesso ministro Maroni abbia al contempo precisato che non c’è obbligo di denuncia (il medico avrà libertà di coscienza), non tutti i suoi colleghi della lega sembrano essere d’accordo. Sandro Mazzatorta, senatore della Lega, spiega alla trasmissione “Otto e mezzo” che in realtà il medico dovrà denunciare il clandestino perché in Italia esiste il crimine di immigrazione clandestina e quindi la mancata denuncia del dottore di turno rischia di configurarsi quantomeno come omissione di denuncia di reato.
Sia che prevalga la versione di Maroni piuttosto che quella di Mazzatorta, resta sempre la possibilità che un medico denunci il clandestino malato che gli si presenta (esisteranno anche dei medici leghisti…) e questa sola possibilità apre delle prospettive decisamente poco piacevoli. Se a prima vista il primo a rimetterci sembra essere il clandestino che malato avrà paura di presentarsi in ospedale, una riflessione più accurata permette di capire che il rischio in realtà si estende a tutta la collettività perché un malato (magari affetto da una malattia endogena del paese di provenienza) che non si fa curare in tempi brevi rischia da un lato di diffondere la malattia nella società, dall’altro di aggravare la propria condizione e di presentarsi in ospedale solo quando la malattia è diventata più difficile da curare e di conseguenza anche più costosa per il servizio sanitario nazionale (degenza più lunga, più medicine, ecc, ecc…).
La lotta all’illegalità rischia di produrre, quindi, altra illegalità.
Tutto ciò pare ancora una volta paradossale, ma allo stesso tempo solo logica conseguenza dei tempi che corrono. La possibilità di denunciare il clandestino malato che vuole essere curato è solo la punta dell’iceberg, è uno dei tanti tasselli che compongono un disegno di legge che, tolti un paio di punti poco più che propagandistici (vedi inasprimento del 41bis), si basa su un sottostrato culturale fatto di intolleranza e di vero e proprio razzismo.
Tassello dopo tassello il puzzle si fa però sempre più completo e inquietante; la nostra paura è che una volta completo sarà forse troppo tardi per tornare indietro. Ora la parola spetta alla Camera e speriamo che le istituzioni abbiano quel sussulto di civiltà di cui sentiamo decisamente la mancanza.
10 Febbraio 2009 - Scrivi un commento