Così Legambiente ha commentato la firma del decreto sulle disposizioni sugli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti alternative introdotte dalla Finanziaria 2008.
“Si tratta di un segnale importante - continua Legambiente - che consentirà una crescita delle imprese più moderne e ecosostenibili, in grado di contribuire ad uno sviluppo del Paese più vantaggioso per l’economia e per l’ambiente”.
Gli aspetti più importanti che si vogliono affrontare attraverso il decreto firmato sono relativi alle diverse problematiche esistenti nel settore delle energie rinnovabili.
Secondo la Coldiretti si tratta di un passo importante per l’Italia per il raggiungimento degli impegni fissati dalla Commissione Ue con l’accordo sul clima che fissa l’obiettivo al 20% di produzione di energia rinnovabile entro il 2020, mentre attualmente se ne produce solamente il 5,2% .
Un provvedimento che permette di cogliere le opportunità offerte dal settore agricolo per ridurre la dipendenza energetica dall’estero e combattere i cambiamenti climatici. Con l’utilizzo delle fonti rinnovabili, infatti, - spiega la Coldiretti - si può arrivare a coprire oltre il 13% del fabbisogno energetico nazionale, riducendo così le emissioni di gas aventi effetto serra di dodici milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente.
Attraverso le disposizioni di questo decreto tutti gli impianti, tranne quelli legati al solare che godono già di una incentivazione specifica, hanno diritto ai certificati verdi, oppure possono beneficiare di una tariffa omnicomprensiva di 0,22 euro/kW per l’energia prodotta da impianti di potenza inferiore ad 1 Mw alimentate a biomasse e biogas. Viene comunque ribadito il divieto di cumulare gli incentivi, tranne che per gli impianti di proprietà di aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali, alimentati a biomasse e biogas, per i quali i certificati verdi e la tariffa fissa onnicomprensiva sono “cumulabili con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria”.
Il trattamento economico speciale che viene riservato ad impianti di potenza medio-bassa - continua la Coldiretti - costituisce un’opportunità per le numerose imprese sparse nel territorio consentendo la diffusione di strutture piccole agroenergetiche compatibili con principi di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica.
Per ottenere gli incentivi per impianti alimentati da fonti rinnovabili è necessario presentare, entro tre anni dall’entrata in esercizio dell’impianto, una domanda al Gestore del Servizio Elettrico (Gse).
Gli incentivi durano 15 anni per tutti gli impianti che hanno cominciato a operare come centrali ibride dopo il 31 dicembre 2007; durano invece 12 anni per quelli entrati in esercizio prima di quella data.
I certificati verdi - il cui mercato verrà organizzato dal Gestore del mercato elettrico (Gme) - sono riconosciuti per 8 anni agli impianti di cogenerazione abbinata al teleriscaldamento e per gli impianti anche ibridi alimentati da rifiuti non biodegradabili.
Sarà poi l'Autorità per l'energia elettrica e il gas a stabilire, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, le modalità, i tempi e le condizioni per l'erogazione delle tariffe fisse onnicomprensive, e la verifica del rispetto delle disposizioni che "trovano copertura nel gettito della componente tariffaria A3 delle tariffe dell'energia elettrica".
Se come si dice il buon giorno si vede dal mattino questo primo passo sembra indirizzarsi verso la direzione giusta, capace di smuovere le coscienze di tutti, politici e non.
18 Dicembre 2008 - Scrivi un commento