La vita di rondini e rondoni negli ultimi vent’anni è purtroppo diventata molto più complicata. Il più domestico tra i volatili liberi, mai cacciato dall’uomo e anzi da esso spesso amato, si scontra con un’involontaria ostilità. Tetti e grondaie sotto i quali essi hanno da sempre nidificato non sono più confortevoli e soprattutto accessibili come un tempo. Le moderne strutture, resistenti, impermeabili, efficienti, non lasciano fisicamente lo spazio alle rondini per la nidificazione: non sono presenti cavità e fessure in cui gli uccelli possano trovare riparo, oppure esse sono inaccessibili.
Nessuno, nel progettare una tegola moderna, si è evidentemente soffermato a considerare questo problema. Eppure, alcuni studi zoologici hanno dimostrato che rondini e rondoni sono in calo in tutta Europa e la ragione è stata individuata nel cambiamento dell’ambiente in cui essi si trovano a vivere. Nello specifico, si è compreso che in seguito alla ristrutturazione dei vecchi edifici dei centri storici – e alla costruzione di nuovi palazzi tramite l’impiego di materiali e tecniche moderni – sono decisamente diminuiti le intercapedini e i fori nei quali tradizionalmente questi volatili costruiscono l’alcova per la deposizione delle uova e l’allevamento dei piccoli.
In alcune città, ad esempio a Milano, per ovviare a questo problema sono stati posti in parchi e centri storici dei nidi artificiali. L’iniziativa non è però molto diffusa.
Naturalmente questa regola dovrà essere presa in considerazione non solo nella costruzione di nuovi edifici, bensì anche nel caso di ristrutturazione di quelli già esistenti.
Si tratta di un’iniziativa che dimostra grande sensibilità e attenzione nei confronti dell’ambiente e della natura che ci circonda. "Le trasformazioni edilizie sono la causa principale di diminuzione delle specie che da secoli nidificano in città sugli edifici dell'uomo - ha spiegato Anna Bulgaresi, Sindaco di Marciana - con questa delibera il nostro Comune, primo in Italia, vuole dare un segnale positivo".
La normativa prevede ulteriori misure volte al medesimo scopo. Ad esempio si invita ad utilizzare intonaco rugoso, in quanto esso faciliterebbe la costruzione di nidi sotto le grondaie.
La delibera è stata accolta con soddisfazione anche dall’amministrazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: "Siamo orgogliosi che il comune di Marciana abbia operato una scelta concreta a favore dell'ambiente - ha affermato Franca Zanichelli, direttrice del Parco, non poteva esserci un segnale migliore da parte di un ente locale compreso nel perimetro del Parco nazionale".
Si vedrà nei prossimi anni se questa iniziativa condurrà ad un effettivo ripopolamento della zona di Marciana da parte di rondini e rondoni. Se la cosa avrà successo, magari qualche altro comune attento alle esigenze della natura adotterà una normativa analoga e si convertirà in un centro abitato "a misura di rondine".
3 Giugno 2010 - Scrivi un commento
Analogo tema lo si trova nel ripopolamento dei pipistrelli.
Bontà loro.