La richiesta del passaggio (lo “strappo”) è una cosa che abbiamo esperito tutti più volte, se non altro durante l’adolescenza. Poi abbiamo cominciato a prendere l’auto dei genitori e quindi siamo diventati quelli che il passaggio lo davano agli altri. Col passare degli anni, poi, siamo arrivati ad avere ognuno la propria auto… ed è così che un esercito di vetture si trova ogni giorno a percorrere in lungo e in largo le terre emerse del nostro pianeta.
Negli ultimi anni tra allergici-al-traffico ed eco-sensibili ha cominciato a diffondersi la pratica del “road sharing”, chiamata anche “car pooling”, ossia della condivisione del viaggio. Individui che intendono raggiungere la medesima destinazione - anche perfetti sconosciuti gli uni agli altri - e si raggruppano in una sola auto per viaggiare insieme.
Come cercare (e trovare) in tempi brevi un passaggio o qualcuno che venga con noi in auto, un determinato giorno fino ad una data destinazione? E’ evidente che al giorno d’oggi lo strumento più rapido ed efficiente sia internet: si invia un messaggio su liste dedicate o blog e si raccolgono le adesioni.
Tra questi siti dedicati, piuttosto popolare e ben strutturato è www.roadsharing.com: leggibile in cinque lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Tedesco), offre varie possibilità di ricerca ed è sempre pieno di proposte di viaggio. Per altro, puntando con il mouse su una mappa è possibile vedere rapidamente se sono presenti delle proposte per determinate destinazioni.
Perché scegliere il “road-sharing”?
A parte aspetti romantici o da “Sulla strada”, insiti nel viaggio condiviso con gente che non si conosce (anziché in solitudine ascoltando la propria radio), il road sharing rappresenta una pratica virtuosa che non può che far bene all’ambiente e al portafoglio e talvolta anche farci risparmiare in tempo e serenità mentale.
Lo spostamento su quattro ruote è uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento dell’aria. Inoltre i motori per funzionare, come noto, hanno bisogno di continuo approvvigionamento di carburante, ossia un costante impiego di risorse energetiche. Utilizzare una sola vettura per portare più persone nel medesimo luogo è evidentemente una strategia altamente virtuosa sul piano ecologico.
La riduzione di auto in circolazione, per naturale conseguenza, snellisce il traffico: ciò riduce la richiesta di parcheggi nelle città e allevia lo stress dei passeggeri. Inoltre, se lo spostamento è scorrevole, i veicoli restano sulla strada (e quindi in funzione) meno tempo: la conseguenza è minor gas di scarico emesso nell’ambiente per attese in coda o rallentamenti.
A causa dei numerosi vantaggi, nonché del suo spontaneo diffondersi, questa pratica è oramai inserita tra quelle promosse nelle campagne per la mobilità sostenibile, insieme all’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici e del car-sharing.
A tal proposito, si noti che car-sharing e road-sharing, nonostante i nomi possano trarre in inganno, sono due concetti ben diversi. Nel caso del car-sharing (condivisione dell’auto), individui che non posseggono un’automobile ne prenotano una fra quelle a disposizione nell’ambito del gruppo: è una sorta di noleggio, ma a prezzi notevolmente più modici e modalità differenti (in genere si tratta di una sorta di abbonamento ad un servizio).
Nel road-sharing (condivisione del viaggio, letteralmente “della strada”) ciò che si condivide è il percorso, non il veicolo, che è normalmente di proprietà di uno dei viaggiatori; inoltre non si tratta di un servizio al quale si aderisce per un lungo periodo, bensì ogni viaggio rappresenta un evento a sé.
Essi hanno la facoltà di gestire una pagina web con link (connessione) al sito principale, che può essere personalizzata con un testo a propria scelta e un logo. Ciò consente di allargare la visibilità e la conoscenza della piattaforma di condivisione, nonché di favorire l’uso locale del servizio.
Al momento la ricerca dei “compagni di viaggio” è legata soprattutto ai percorsi di lungo chilometraggio, ma col tempo potrebbe diffondersi l’uso di tale strumento per mettere in contatto pendolari e quindi far nascere gruppi di viaggiatori abituali su tratta breve (soprattutto per i percorsi mal coperti dai mezzi pubblici).
Meno auto, ma più piene di gente, per un futuro più verde.
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Lo uso da un anno e mi sono sempre trovata benissimo, ci sono i feedback sugli utenti, la messaggistica interna per gestire i primi contatti senza dare il proprio indirizzo, gli amministratori sono sempre gentili e rapidi nell'assistenza. Insomma per me Roadsharing è un OTTIMO servizio, ho provato altri portali ma sono piuttosto improvvisati e difficili da usare.