“Non avvicinatevi a meno di trenta centimetri dalle lampade a risparmio energetico” è il suggerimento diffuso dall'Ufficio federale della sanità pubblica svizzera. I valori di intensità dei campi magnetici rilevati a 30 cm dalle lampade sono inferiori del 10% alla soglia raccomandata dalla International Commission for Nonionizing radiation Protection.
Se ci si avvicina alla lampadina al di sotto della misura indicata i valori magnetici cambiano diventando pericolosi. Aumentano, infatti, fino a superare i limiti stabiliti. Le lampade a basso consumo emettono campi elettrici e magnetici a bassa e media frequenza - perché dotate di un trasformatore - che nell'organismo possono generare delle correnti elettriche capaci, in base all'intensità, di causare infiammazioni a nervi e muscoli. Il campo elettromagnetico generato dalle LFC può viaggiare all'interno dei cavi elettrici esponendo le persone alla cosiddetta “elettricità sporca” in tutta l'abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno 2008 dall'American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricità sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro.
Lo studio svizzero è stato condotto utilizzando quattro manichini in veste di un uomo, di una donna, di un bambino di 6 anni e di una bambina di 11, disposti vicino alle lampade ognuno ad una distanza diversa. Stare molto vicini a lampade a basso consumo energetico che restano accese a lungo, come quelle delle scrivanie, può essere pericoloso.
A questo problema avvalorato dalla ricerca svizzera se ne aggiungono altri già accennati sopra. La piccolissima quantità di mercurio presente all'interno delle lampade a basso consumo è una sostanza dannosa per la salute dell'uomo e per l'ambiente.In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiché il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato.
Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso consumo si rompe i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura. Le lampadine che non vengono smaltite correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla città, o finire nelle discariche dove il mercurio può contaminare aria, acqua e suolo.
La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle, o che sono sensibili alla luce, accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico. Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici o lesioni simili alle ustioni da sole. La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC può circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoché saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno a costituire un alto fattore di rischio.
I problemi elencati fin qui sono quelli più gravi ed evidenti, a questi bisogna aggiungerne altri dovuti al tremolio della luce che può provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione. L'alta percentuale di componente blu, inoltre, diminuisce la produzione di melatonina che, a sua volta, può causare disturbi del sonno, tumori e attacchi di cuore.
A quanto pare, gli aspetti negativi prodotti da queste lampadine ammortizzano di molto l'entusiasmo che, in un primo momento, ha ammaliato numerose persone preoccupate della salute dell'ambiente. Solo che adesso a rischio è la salute dell'uomo.
Il Led e l'Illuminazione
Partendo dalle nozioni basilari sulla luce e proseguendo con la teoria dei semiconduttori e... Continua... |