Il colosso di Mountain View lo ha annunciato all’apertura del National Bike Summit 2010, tenutosi a Washington D.C dal 9 all’11 marzo scorso, in risposta alle pressanti richieste provenienti dalle associazioni di ciclisti. “Questo nuovo strumento mostrerà agli occhi della gente la possibilità e la praticità di saltare in sella ad una bici e di guidarla in città - ha commentato Andy Clarke, presidente della League of American Bicyclists, sulle pagine online del sito della lega dei ciclisti americani - sappiamo che le persone vogliono correre di più, e sappiamo che è un bene per le persone e le comunità quando lo fanno sulle biciclette, e questo lo rende possibile. Un cambiamento virtuoso specialmente per quei viaggi brevi che sono i più inquinanti”.
Circa due anni fa, infatti, il sito GooglemapsBikeThere ha lanciato una petizione, diffusa anche in Italia da I like bike, per chiedere a Google di tracciare percorsi ciclabili. Tre le principali ragioni della richiesta: rendere i percorsi in bici più sicuri per milioni di ciclisti, dare la possibilità ai cittadini di tutto il mondo di adattare il loro stile di vita alle sfide del cambiamento climatico e aiutare Google a realizzare la propria missione di “organizzazione delle informazioni del mondo per renderle universalmente accessibili e utili”. Nel corso del biennio sono state quindi raccolte 50.000 firme di ciclisti da ogni parte del globo, stanchi di avere a disposizione solo mappe cartacee.
Il nuovo servizio, attivo dal 10 marzo 2010, permette di visualizzare una mappa dettagliata, che indica il miglior percorso ciclabile, grazie ad un algoritmo che incrocia dati di matrice diversa, come la larghezza delle carreggiate, il livello del traffico, la pendenza delle strade, e ovviamente la presenza o meno di piste ciclabili. Variabili importanti, queste, anche nel calcolo dei tempi di percorrenza. Un aiuto efficace per trovare in città il tragitto più comodo e congeniale, magari evitando le colline e le vie più intasate dalle automobili.
Per ora è possibile pianificare gli itinerari solo in 150 città americane tra cui New York, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Minneapolis, Boston, Portland, anche se non è escluso che tra breve verrà “mappata” anche l’Europa, proprio com’è avvenuto con l’ormai classico percorso in automobile.
Considerando la diffusione e la notorietà del servizio Google Maps, il sito di mappe e indicazioni stradali più cliccato al mondo, è facile pensare che l'introduzione della funzione “bicycling” possa essere un incentivo all’uso della bicicletta per gli spostamenti in città. La league of American Bicyclists ipotizza, o forse spera, che possa essere così rilevante da influenzare anche gli urbanisti nel creare più corsie riservate ai ciclisti.
Semplice la modalità di utilizzo: scelto un punto di partenza e una destinazione, è sufficiente selezionare dal menu a tendina la voce "bicicletta", affinché le sembianze della mappa mutino velocemente per mettere in evidenza i percorsi consigliati ai ciclisti e le vie interdette al transito di veicoli a motore. Nello specifico, le strade riservate alle biciclette sono indicate con una linea verde scuro, con una verde chiaro sono invece colorate le piste ciclabili cittadine, mentre con un tratteggio verde si segnalano strade prive di piste per i ciclisti, ma in cui è possibile transitare grazie alla loro particolare topografia (presenza di semafori, traffico non intenso, passaggi a livello, o altri fattori codificati da Google Maps).
Una mappatura in costante miglioramento grazie all’apporto degli utenti e delle associazioni di cicilisti, che possono suggerire modifiche o correzioni alle rotte attraverso la funzione “segnala un problema”.
Per sperimentare il servizio occorre andare sul sito http://maps.google.com/, dato che su http://maps.google.it/ l’opzione non è ancora disponibile. L’applicazione è accessibile solo da computer, tuttavia si presume che sarà disponibile a breve anche per i telefonini di nuova generazione.
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