Il numero di analisi dipende dal volume di acqua distribuito, dalla lunghezza e dalla complessità dell'acquedotto, ma sono sempre molto più numerose dei 4 controlli di routine e del controllo annuale di verifica previsti ogni anno dalla normativa (decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, in attuazione della direttiva europea 98/83/CE). Sono, solo per fare altri esempi, quasi 30mila in Emilia Romagna, 9.500 in Sardegna, 8.500 in Basilicata.
Sono numeri che dimostrano quanto l'acqua di rubinetto delle nostre case sia molto più controllata di quelle in bottiglia. Per queste ultime, infatti, le prescrizioni normative prevedono la realizzazione di una sola analisi all'anno (Decreto 29 dicembre 2003 Art. 3) da parte dei soggetti titolari della concessione, che viene inviata al Ministero della Salute insieme a una autocertificazione relativa al mantenimento delle caratteristiche delle acque. Naturalmente, come per ogni settore anche per quello idrico capitano temporanei disservizi, sospensioni del servizio o uscita temporanea dai parametri qualitativi. Negli anni, però, è cambiata l'importanza dei controlli e la costanza, che insieme alla ripetizione delle analisi da parte di più soggetti - dall'azienda alla Asl -, consentono ormai di individuare i problemi in tempi brevi e di intervenire con provvedimenti d'urgenza, come le ordinanze del Sindaco in caso di parametri qualitativi fuori norma.
Le analisi vengono eseguite in parallelo dagli enti di controllo (Asl e Agenzie regionali protezione ambiente) e dal gestore del servizio idrico, utilizzando anche sofisticate tecnologie di telecontrollo che permettono il monitoraggio in tempo reale di alcuni parametri fondamentali per la potabilità dell'acqua. È sempre più diffusa poi la pubblicazione dei risultati delle analisi sui siti internet delle aziende locali, mentre in alcuni casi si utilizzano le bollette dell'acqua, la pubblicazione sui giornali locali, o materiali divulgativi realizzati appositamente per informare i cittadini.
"I controlli sono fondamentali - ha dichiarato Mauro D'Ascenzi, vice presidente di Federutility - e possono essere garantiti soltanto con una gestione professionale ed industriale del ciclo idrico integrato. Le piccole gestioni dirette comunali spesso non hanno laboratori, tecnologie e personale per effettuare migliaia di controlli come fanno le aziende. Il livello qualitativo dell'acqua italiana è tra i più alti d'Europa nonostante le tariffe più basse e non è questione di fortuna, ma di lavoro e di investimenti".
Infatti solo un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate per l'acqua minerale viene raccolto in modo differenziato e destinato al riciclaggio, mentre i restanti due terzi finiscono in discarica o in un inceneritore. Inoltre il consumo annuo di 12 miliardi di litri di acqua imbottigliata comporta, per la sola produzione delle bottiglie, l'utilizzo di 350mila tonnellate di polietilene tereftalato (PET), con un consumo di 665 mila tonnellate di petrolio e l'emissione di gas serra di circa 910 mila tonnellate di CO2 equivalente. La fase del trasporto dell'acqua minerale infine influisce non poco sulla qualità dell'aria: solo il 18% del totale di bottiglie in commercio viaggia sui treni, tutto il resto viene movimentato su strada.
Per sensibilizzare tutti all'uso di questa preziosa risorsa, che nel nostro Paese è anche di ottima qualità, da oggi, in occasione della Giornata mondiale dell'Acqua del 22 marzo, parte una collaborazione Legambiente - Federutility, che durerà tutto l'anno, per informare e dare consigli per il risparmio idrico e sulla tutela dell'acqua. Con "Acqua di rubinetto? Sì grazie!" la nuova campagna nazionale di promozione dell'acqua di casa, le due associazioni scenderanno in piazza durante il fine settimana del 20 e 21 marzo con oltre 60 iniziative per fornire informazioni pratiche ai cittadini, sfatare luoghi comuni sull'acqua del rubinetto e togliere qualsiasi dubbio riguardo alla sicurezza e al gusto dell'acqua "del Sindaco". Ad animare tutte le iniziative sarà, infatti, anche la particolare degustazione "al buio": una prova che metterà a confronto l'acqua di rubinetto e quella minerale in due brocche identiche e "anonime" per dimostrare che non c'è alcuna differenza di gusto.
A Roma il 20 marzo verrà allestito in piazza Buenos Aires lo stand informativo che distribuirà la mappa delle fontanelle di Roma mentre chi vorrà potrà sottoporsi alla prova di degustazione "al buio". All'iniziativa è legato anche il concorso fotografico "Nasoni de Roma", aperto a tutti per fotografare i nasoni della capitale. Sempre il 20 marzo stand informativi con distribuzione di materiale, bottiglie e caraffe di vetro per conservare l'acqua anche a Parma al mercato degli agricoltori, ad Ancona in Piazza Roma e poi a Rimini, Bologna, Sondrio, Tortona e Novi Ligure (Al), Cuneo, Cosenza, Cagliari, Pisa, Bassano del Grappa (Vi), Brescia, Lovere (Bg) e Arezzo.
Il 21 marzo invece sarà una giornata per conoscere meglio l'acqua a bordo del Treno Verde di Legambiente alla stazione di Vicenza, a Milano presso i Giardini Indro Montanelli in Corso Venezia, a Chiavari (Ge) in Piazza Roma, a Venezia e Cremona.
Dedicata ai più giovani l'iniziativa organizzata in Basilicata dove il 19 marzo alcune classi dell'ITIS di Potenza visiteranno dei laboratori dove i tecnici faranno vedere loro quali analisi si effettuano quotidianamente sull'acqua di rubinetto. Il 20 marzo, invece, i tecnici porteranno il loro laboratorio mobile presso il liceo Scientifico "G.Galilei" di Potenza ed effettueranno con i ragazzi di alcune classi le analisi chimiche su campioni di acqua prelevata nell'istituto.
Il dossier completo.
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