Ha un senso decidere i blocchi della circolazione domenicali senza curarsi minimamente delle condizioni meteorlogiche, quando sabato è appena arrivato il vento di favonio a ripulire l’aria o lunedì sono previste precipitazioni che abbatteranno una parte degli inquinanti presenti in atmosfera?
Ha senso affrontare un problema serissimo, come quello dell’inquinamento atmosferico nella pianura padana, testimoniato dalla "nube bruna" avvoltolata per quasi tutto l’anno sopra di essa, e delle pesantissime conseguenze che tale inquinamento determina sulla salute degli abitanti, attraverso una serie di provvedimenti “patinati” che non sono in grado d’incidere sul fenomeno e suonano vuoti di contenuti come la litania degli slogan elettorali?
Ha senso focalizzare l’attenzione solo ed esclusivamente sul traffico automobilistico (sicuramente un fattore importante del problema), fingendo che gli impianti industriali, le acciaierie, i cementifici, le centrali a combustibili fossili, gli inceneritori e molti altri dispensatori di sostanze velenose semplicemente non esistano?
Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, l’uomo che ha dato vita al coordinamento di tutti i sindaci del nord, organizzando il blocco del traffico per domenica 28 febbraio, al quale hanno aderito circa 80 comuni di sette regioni dell’Italia settentrionale, oltre alla città di Napoli, non è purtroppo mai stato in possesso di una qualche minima sensibilità nei confronti dell’ambiente.
Lo testimonia il fatto che in un’intervista di qualche anno or sono, arrivò ad affermare di essere felice quando la mattina, ascoltando Onda Verde, apprendeva che le tangenziali erano bloccate dal traffico, poiché questo, a suo dire, significava che l’economia girava e Torino stava progredendo.
Così come lo testimoniano l’infinita quantità di devastazioni ambientali e grandi opere cementizie costruite, messe in cantiere o semplicemente progettate nel corso delle sue amministrazioni, spesso indebitando oltremisura le casse del comune. Dalla speculazione edilizia connessa alle Olimpiadi di Torino 2006, al TAV, al megainceneritore del Gerbido, ai nuovi grattacieli, al progetto della tangenziale est.
Sergio Chiamparino, divenuto oggi insieme al sindaco di Milano Letizia Moratti un “paladino” dell’ambiente sano e pulito, perlomeno dal sabato notte al lunedì mattina, dopodiché è auspicabile che il traffico aumenti a dismisura, poiché questo significa benessere economico e progresso, non si è però limitato ad organizzare l’iniziativa del blocco domenicale della circolazione.
Al contrario ha annunciato l’intenzione di farsi portatore presso il governo, nel corso di una riunione da lui richiesta con urgenza, di tutta una serie di richieste finalizzate ad incentivare i comportamenti economicamente sostenibili.
Risorse che naturalmente i comuni s’impegneranno ad investire nella lotta all’inquinamento, magari attraverso la costruzione di un forno inceneritore denominato impropriamente “termovalorizzatore”, dell’alta velocità deputata a trasferire le merci da gomma a ferro, anche se non esiste un servizio merci sui binari dell’alta velocità o mediante la costruzione del grattacielo di qualche istituto bancario, dalla sommità del quale sarà possibile respirare “aria pulita” dopo avere bucato la nube bruna che avvolge le città.
“Tute bale”, per usare le parole care a Chiamparino, ma senza dubbio un ottimo spot da veicolare in questa penosa campagna elettorale, dove una frettolosa “mano” di vernice verde costituisce la prerogativa indispensabile per raccogliere i voti dei cittadini, quelli che la nube bruna la respirano tutti i giorni, incolonnati sulle tangenziali per far girare l’economia e costruire il progresso.
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