Il Governo continua a parlare di scelte trasparenti e condivise, ma non sembra interessato al parere di Regioni, Provincie e Comuni sull’argomento. Sono già 15, infatti, le Regioni che si sono schierate contro la Legge Sviluppo che rilancia il nucleare in Italia.
Mentre 11 di loro (Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Umbria Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise e Toscana) l’hanno impugnata per incostituzionalità e aspettano l’udienza calendarizzata per il mese di giugno.
Intanto, alla domanda di Legambiente “una centrale nella mia Regione sì o no?” rivolta ai candidati alle prossime elezioni regionali, hanno già risposto negativamente ben 23 candidati di tutti gli schieramenti politici, dalla Lega al Pd, passando per l’Udc e il Pdl. Nove candidati ancora non si esprimono e solo 6 dicono chiaramente di appoggiare l’opzione atomica, anche se fra questi si annovera il sì del presidente Formigoni d’accordo a costruire centrali ma non nella sua Regione.
“Quello che è certo finora è che il no al nucleare sembra mettere d’accordo tutti i candidati alle regionali - aggiunge Cogliati Dezza -. Il Governo deve smettere di ingannare gli italiani sulle possibilità del nucleare, che rimane una scelta folle da punto di vista economico ed energetico Nessuna nuova centrale deve essere realizzata senza il consenso degli italiani”.
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1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono no al nucleare. 2007: nonostante la decisione del... Continua... |