Dopo gli abusi e i crimini che l’industria chimica ha perpetuato per quasi 50 anni, questo progetto segna una tappa fondamentale nella storia della consapevolezza umana e una risposta alle mille proteste e iniziative che le ONG hanno portato avanti con impegno appassionato e determinazione inattaccabile. Oggi constatiamo che qualche passo è stato fatto, soprattutto per quanto riguarda la consapevolezza che certe problematiche non riguardano una realtà astratta o distante da noi, bensì il nostro presente e, soprattutto, il nostro possibile futuro. Non ci si può più nascondere dietro al fatalismo salvifico che vede le tragedie di Minimata (in Giappone) o di Seveso (in Italia) come degli sfortunati incidenti. I danni a breve e lungo termine che i prodotti chimici provocano sull’ambiente e sull’uomo appartengono e toccano il nostro quotidiano a partire da gesti semplici, scontati quanto necessari, come lavare i piatti, fare il bucato o pulire la nostra casa; gli stessi gesti che dovrebbero assicurarci sicurezza e igiene e che invece ci mettono potenzialmente e costantemente a rischio.
Infatti, i detersivi e i detergenti, gli alleati dell’igiene e della pulizia quotidiana, minano la nostra salute e possono causare dei danni spesso irreversibili all’ambiente, in quanto nella loro composizione sono presenti svariati elementi tossici quali Tensioattivi, Complessanti, Sbiancanti, Perossidi, Conservanti, Profumi, Coloranti e Perlanti: componenti generalmente non biodegradabili e spesso inutili. Questo è un punto fondamentale. Non si tratta di allarmismo gratuito ma di semplice buon senso: perché causare danni a noi stessi e all’ambiente se possiamo evitarlo?
In fondo i detersivi chimici sono i successori del «caro vecchio sapone», la risposta alla necessità di velocità e comodità che contraddistingue la nostra epoca, adagiata sulla convinzione che industrializzazione sia sinonimo di efficacia e risparmio. La possibilità di utilizzare prodotti naturali (superata la diffidenza del termine) viene quasi ritenuta un vizio antidemocratico, un lusso riservato a quella ristretta élite di persone che può permetterselo.
Iniziamo allora con lo sfatare alcune false credenze.
L’efficacia come mito
L’alternativa esiste ed è davvero alla portata di tutti. Nei detersivi naturali, siano essi eco-biologici (dove il biologico è un valore aggiunto alla sicurezza, già data, di non causare danni all’ambiente) o fatti in casa, i complessati sostituiscono i fosfati che sono insolubili e ostruiscono gli scarichi; i tensioattivi vegetali sostituiscono quelli derivati dal petrolio; gli enzimi naturali sostituiscono quelli manipolati geneticamente; il percarbonato sostituisce il sodio perborato, altamente inquinante e gli olii essenziali (da non confondersi con le essenze profumate) sostituiscono gli aromi sintetici, causa di svariate allergie.
Al di là delle formule e dei termini tecnici, non noti a tutti, ma con i quali sarebbe bene iniziare a familiarizzare, possiamo essere certi che utilizzeremo prodotti composti da tensioattivi vegetali completamente biodegradabili. Il risultato finale è davvero soddisfacente ! Provare per credere…
Il risparmio come mito
Appurato che un buon lavaggio non è prerogativa esclusiva dei detersivi chimici, passiamo all’aspetto economico. È vero che un detersivo ecologico può costare più di uno «tradizionale» ma di nuovo ci troviamo di fronte a una falsa credenza: il risparmio non è dato dal prezzo del prodotto, ma dalla qualità degli elementi che lo compongo e dalla quantità necessaria ai fini di un buon lavaggio.
Nel luglio 2009, in Italia erano già 86 le province e 150 i distributori ad aver abbracciato questa iniziativa e oggi il numero è cresciuto notevolmente. Il vantaggio che questi distributori automatici offrono è un minore consumo di plastica e quindi un risparmio non solo a livello ambientale (un contenitore di plastica generico ha infatti una massa di circa 100 grammi, che equivalgono a 190 grammi di petrolio, 1,7 litri d'acqua e 230 g di CO2) ma anche economico!
È auspicabile che tutte queste iniziative siano solo i primi germogli di un cambiamento radicale della coscienza di una società per la quale il futuro non divenga sempre più e solo una possibilità. Se è vero che qualche passo avanti è stato fatto, se non altro nel sancire l’esistenza di un problema a livello di diritto internazionale, lungo ancora è il cammino da percorrere perché nel quotidiano delle famiglie trovi cittadinanza stabile un atteggiamento più consapevole dei rischi che una miscela letale di ignoranza (troppo spesso indotta dal colpevole silenzio degli organi preposti a scongiurarla) e pigrizia porta con sé.
(supplemento) Il detersivo «fai da te»
Qualche informazione utile:
La creazione di un detersivo per stoviglie necessita di 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 gr di sale e 100 ml di aceto bianco. Per un detegente generico bastano 100 ml di alcol per liquori, 400 ml di acqua, 8-10 gocce di detersivo per piatti (meglio se naturale) e qualche goccia di olio essenziale a scelta. Per i panni, invece, niente regge il confronto con il caro vecchio sapone di marsiglia, magari unito a delle erbe profumate; per sbiancare, poi, basta usare del percarbonato (da non confondere col perborato) che libera ossigeno e anidride carbonica senza effetti dannosi sull’ambiente.
Qualche proposta e qualche ricetta di detersivi fai da te
Noci Lavatutto (10 gr.)
Noci lavatutto: il rivoluzionario detergente naturale!le noci lavatutto sono la vera alternativa ai... Continua... |
Guida ai Detersivi Bioallegri
Per costruire futuro è necessario percorrere strade alternative nel campo della produzione e del consumo.un... Continua... |