Le zone “morte” attorno a Chernobyl, dove il disastro nucleare ha reso impossibile qualsiasi altra attività, rappresentano qualcosa come il 23% del discarica-2territorio bielorusso, osserva la Billi, e potrebbero fare della piccola repubblica ex sovietica il maggior produttore di biofuel di tutta Europa. L’impianto entrerà in funzione quest’anno con una capacità di 650 milioni di litri. «Vantaggio collaterale: le piante accelereranno il processo di ripulitura dei suoli, assorbendo tossine».
«Tempo fa - aggiunge Debora Billi - avevo suggerito la stessa idea per i terreni della Campania avvelenati da ettari di discariche abusive. Malgrado, ovviamente, non ritenga sensato pensare al biodiesel come soluzione ai problemi energetici relativi ai trasporti, è un’opzione fantastica per tutti i terreni inquinati». Invece di continuare a coltivare pomodori tossici che finiscono sulle nostre tavole, «nelle zone del Casertano dove si è scaricato di tutto (dalle banconote usate ai fazzoletti pulisci-mammelle degli allevamenti, per tacere dei farmaci scaduti e di ogni altra porcheria di cui bisognava disfarsi a poco prezzo) si potrebbe operare una bella conversione alla coltivazione di biocarburanti».
Sempre che, dice ancora la Billi, l’idea non venga adottata dal maggiore imprenditore dell’area: la camorra. Che «ci mette un attimo a riempire bottiglie col biodiesel, colorarlo di verde e scriverci su “Olio extravergine di oliva”, guadagnando 5 euro al litro anziché gli 80 cents del biocarburante. Il condimento ideale, per i suddetti pomodori» (www.megachip.info).
Articolo tratto da Libre Idee
Fermiamo Mr. Burns
1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono no al nucleare.2007: nonostante la decisione del... Continua... |
-le piante si´, aiuteranno il terreno contaminato a rigenerarsi, assorbendo la radioattivita´, ma quanto ecologico sara´il biocarburante prodotto? la radioattivita´assorbita da queste piante non sara´poi rimessa in circolazione dagli scarichi dei veicoli?