A spingere i turisti nel verde, probabilmente, non c’è solo la crisi, ma anche la voglia di trascorrere un po’ di tempo libero all’aria aperta.
Quello che piace sempre di più sono le attività ricreative che molti agriturismi, associazioni ambientaliste, centri ricreativi hanno cominciato a proporre.
Equitazione, tiro con l’arco, e… trekking con l’asino, “un modo nuovo quanto antico di camminare verso mete che raggiungono il cuore delle emozioni”.
Molto interessanti gli itinerari di trekking “someggiato” proposti dall’associazione La Boscaglia, in collaborazione con l’associazione l’Asino. Si può viaggiare sulle orme del viaggiatore-paesaggista inglese Edward Lear, che nel 1847 ha percorso la Calabria a piedi, accompagnato da una guida e da un asino “portabagagli”. Dalla città fantasma di Pentadattilo ad Amendolea, passando per le fiumane e la montagna, che qui è ancora abitata da pastori e contadini come “nessun’altra in Italia”. Si dorme in agriturismi o affittacamere, dove viene servita la prima colazione a base di prodotti tipici. Previsti pranzi in agriturismi, intrattenimento etno-musicale…: sette giorni e sette notti in gruppi ristretti (massimo dodici persone) per godere più intimamente della bellezza del paesaggio.
Spostandosi sull’Appennino Tosco-Emiliano, La Boscaglia ha strutturato anche un percorso per bambini dai 7 ai 13 anni, “Il Gigante dell’Appenino”. Nessuna difficoltà tecnica, ovviamente, ma diverse pause narrative. Racconti fantastici e narrativa popolare si intrecciano per offrire un’esperienza intensa: i commenti sul blog Camminare Lento delle mamme sono più che entusiasti.
L’itinerario si snoda anche lungo località storiche come il sito archeologico di Alba Fucens, antica città equa e poi romana (con anfiteatro e chiesetta romanica di San Pietro); la chiesetta romanica di Santa Maria in Valle Porclaneta, paesini medievali che conservano il fascino antico, le greggi al pascolo, l’incontro con i pastori... Ideale per famiglie, suggeriscono gli organizzatori – sempre la Boscaglia – perché un asino può portare i bambini, mentre l’altro i bagagli.
Leggere i commenti di chi ha già partecipato all’escursione è molto divertente. Innanzitutto si capisce che i veri protagonisti sono loro, gli asinelli: Eva, Linda, El Nino. Ognuno ha il suo carattere: Eva “docile e gregaria”, mentre Nino “incline a fare di testa sua”. Si scoprono anche cose nuove sugli usi e costumi di questi animali. Innanzitutto pare che non siano dei veri testardi, ma semplicemente “cauti e piuttosto indipendenti nel giudizio. Vuole avere sempre la visuale sgombra per vedere la strada che deve percorrere, e avanza solo quando è certo che non vi sono pericoli. Nei passi difficili sceglie da sé il punto dove transitare, dopo aver ben ponderato le alternative. In compenso non sbaglia praticamente mai, e si muove con una sicurezza impressionante anche sui pendii più ripidi e scivolosi. Ha poi delicatezze tutte sue, come quella di voler bere solo acqua pulitissima, e stravaganze, come rotolarsi a terra non appena levato il basto (qualche volta anche prima...)”.
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