Lo studio mostra che almeno 3,4 milioni di posti di lavoro in Europa sono direttamente legati ai settori delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e dei beni e servizi per l’efficienza energetica, contro i 2,8 milioni di posti di lavoro garantiti da settori inquinanti come attività estrattive, elettricità, gas, cemento e industrie del ferro e dell’acciaio. E si prevede che l’economia “low-carbon”, a basso contenuto di carbonio, continuerà a espandersi in futuro mentre l’impiego nelle industrie estrattive, inquinanti e climalteranti continuerà a diminuire.
“Questo studio evidenzia chiaramente chi sono i vincitori della sfida e dimostra che le politiche e le tecnologie ‘amiche del clima’ danno un contributo fondamentale allo sviluppo dell’economia – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia –. L’economia pulita è pronta a prendere il via, e se la politica continuerà a supportare le industrie che invece contribuiscono ad aggravare la crisi climatica, l’Europa dovrà affrontare costi altissimi sia per l’economia che per l’ambiente.”
I dati disponibili evidenziano che in Europa circa 400.000 persone sono impiegate nel settore delle energie rinnovabili, circa 2,1 milioni per la mobilità sostenibile e oltre 900.000 in beni e servizi per l’efficienza energetica, in particolare nel settore edilizio. Questi impieghi includono, per esempio, la produzione, installazione e manutenzione di turbine eoliche e pannelli solari, o i lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici esistenti. E tutti questi settori – in particolare eolico, solare fotovoltaico, biomasse, mobilità pubblica e settore edile – stanno registrando una crescita significativa. Accanto a questi, ci sono circa altri 5 milioni di posti di lavoro in settori e impieghi correlati.
A guidare la classifica europea delle professioni verdi sono Germania, Spagna e Danimarca per l’eolico, Germania e Spagna per l’energia solare, settori che stanno sviluppandosi anche in altri Paesi con un alto potenziale di miglioramento.
Alla vigilia del Consiglio Europeo che si riunirà a Bruxelles il 18-19 giugno, il WWF chiede che l’Europa definisca impegni seri per ridurre le proprie emissioni di gas serra e orientarsi verso un’economia verde.
“Nei prossimi giorni, l’Europa ha l’opportunità di fare davvero qualcosa per migliorare la percezione comune che gli Stati membri siano bravi a fare promesse ma decisamente scarsi nel mantenerle – ha aggiunto Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia –. Il Consiglio deve ribadire l’impegno dell’Europa nell’attuare tagli alle emissioni tali da mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C. Così facendo l’Europa ha anche la grande occasione per lanciare davvero la nuova economia pulita e prepararsi alla Nuova Rivoluzione Industriale che permetterà di uscire dall’attuale crisi e coniugare benessere e ambiente: lavorare per la sfida del clima può rappresentare l’occasione per sviluppare i motori dell’economia e del lavoro del futuro. Come dimostra questo rapporto, l’impegno a ridurre drasticamente le emissioni costituirà anche un importante supporto alle aree in cui l’economia si sta sviluppando più velocemente e con il più alto potenziale di nuovi impieghi lavorativi.”
18 Giugno 2009 - Scrivi un commento