Il pacchetto anti-crisi contiene un vero e proprio blocco allo sviluppo della forma di energia più intelligente, a portata di mano, ovvero, quella che i cittadini possono risparmiare, e far risparmiare al Paese, con semplici interventi di efficienza energetica, come sostituzione delle caldaie, pannelli solari termici per l’acqua calda, ‘cappotti’ isolanti per pareti, pavimenti e tetti degli edifici, interventi sugli infissi (doppi vetri per le finestre, controllo degli spifferi, etc). Un freno dunque ad un percorso che, già molto in ritardo, l’Italia sembrava aver avviato per mettere in moto tante ‘fabbriche’ di energia pulita, come case, condomini, aziende e un indotto legato alle nuove opportunità di sviluppo veramente sostenibile.
Ancora più grave l’intervento visto che tutti coloro che hanno già avviato la messa in efficienza della propria casa non hanno la certezza del rimborso, visto che dovranno sottostare alla verifica dell’Agenzia delle Entrate (l’iter burocratico diventa insostenibile e scoraggiante). Inoltre la costituzione stessa del Fondo istituito per gli eventuali rimborsi ancora in pendenza è un segnale gravissimo, segno che questo Paese non riesce ad investire illimitatamente in una fonte di energia di ‘sicura rendita economica e ambientale come è l’efficienza energetica. Per chi ha avviato il lavori nel 2008 ci saranno poche settimane di tempo (15 gennaio-27 febbraio 2009) per presentare le domande di rimborso che verranno prese in esame in ordine cronologico, quindi, una base non equa e penalizzante per il ‘comune cittadino’.
Anche il bonus-energia va nella direzione sbagliata: se si volessero aiutare veramente le famiglie disagiate, anziché dare un bonus una-tantum, si dovrebbero finanziare in misura elevata interventi di risparmio energetico che consentirebbe a queste famiglie un taglio ben maggiore e duraturo dei costi su energia e consumi. Proprio nel momento in cui l’Italia si sta vincolando agli impegni europei sull’efficienza energetica per la riduzione del 20% dei consumi, sia il bonus che il ritiro degli incentivi vanno esattamente in direzione opposta.
Il WWF, nella sua Campagna “GenerAzione Clima-Un milione di condomini efficienti”, ha calcolato come l’edilizia civile divora in Italia ogni anno circa il 30% dei consumi energetici e ben il 70% di questi sono impiegati per riscaldare le nostre case. Oltre il 21% dei consumi riguarda proprio il settore residenziale che è responsabile di circa il 27% delle emissioni nazionali di gas serra di cui il 10% proveniente dagli impianti di riscaldamento, maggiore causa di inquinamento urbano dopo il traffico.
“Altro che salva-crisi, questo provvedimento mette le mani direttamente nelle tasche dei cittadini, quelli più virtuosi e che avrebbero beneficiato del taglio dei costi in bolletta grazie agli interventi di efficienza nella propria casa . Il segnale invece e’ che saranno proprio i cittadini a pagare i conti del nucleare, a scapito dell’indipendenza energetica e dell’efficienza diffusa - prosegue il WWF - va bene aiutare l’industria, ma bisogna aiutare anche i cittadini. Nel decreto anti-crisi andrebbe introdotto il principio che subordina ogni aiuto alle imprese al taglio delle emissioni di CO2 e andrebbero previsti sostegni concreti per le famiglie disagiate per aiutarle risparmiare energia, non a consumarne di piu’: e’ quello che sta facendo il resto del mondo, un modo per aiutare la lotta ai cambiamenti climatici, ma anche per aiutare davvero l’economia a ripartire su basi nuove. Occorre avere finalmente una visione strategica. Il segnale sconfortante che viene dal decreto anti-crisi si scontra ‘frontalmente’ con la parte consistente d’Italia che stiamo incontrando in questi giorni nel road show sull’Anno del Clima (Comuni, Regioni e tanti cittadini), desiderosa di essere in linea con Kyoto e in attesa di strumenti e strategie concrete per poter agire concretamente sul taglio di emissioni”.
Il WWF prosegue gli incontri per la consegna del Calendario dell’Anno del Clima incontrando oggi le amministrazioni della Regione Piemonte (Assessore Ambiente Nicola De Ruggiero), il Comune di Torino (Assessore Ambiente Domenico Mangone), domani la Regione Veneto (Assessore Ambiente Giancarlo Conta) ed a chiusura di Poznan con la Provincia Autonoma di Bolzano.
30 Novembre 2008 - Scrivi un commento