Aria irrespirabile e dannosa per l’ambiente e per la salute delle persone condannate a subire gli effetti nefasti di una produzione tipica dell’archeologia industriale.
La questione di Taranto ha dichiarato Stefano Ciafani, il responsabile scientifico di Legambiente che ieri insieme ai responsabili di Legambiente regionale e locale, ha incontrato il presidente della Regione Vendola e i responsabili dell’Arpa sarà assolutamente prioritaria nelle azioni di Legambiente contro l’inquinamento atmosferico. Abbiamo apprezzato l’impegno della Regione e dell’Arpa nel voler affrontare con nuovi mezzi la grave questione e abbiamo offerto il nostro contributo concreto per raggiungere una giusta soluzione.
Il primo punto da affrontare in tal senso - ha sottolineato Ciafani - riguarda l’abbassamento della concentrazione di diossina, previsto per l’impianto di Taranto fino a 3,5 nanogrammi per metro cubo, mentre per la Ferriera di Servola di Trieste, per esempio, il limite massimo consentito sarebbe di 0,4 ng/mc di diossine.
Differenza senza senso e che non si giustifica in nessuna maniera. Ci auguriamo quindi un intervento concreto da parte del Ministero dell’Ambiente per imporre all’Ilva, in tempi brevi, l’ammodernamento impiantistico con le tecnologie già disponibili sul mercato.
28 Ottobre 2008 - Scrivi un commento