La grande frattura atlantica è come una ferita i cui lembi di carne invece di avvicinarsi e rimarginarsi si allontanano permettendo così la fuoriuscita di magma dalle profondità del pianeta, ecco perché si registra una massiccia presenza di vulcani in questa isola: se ne contano circa 130. Sono per lo più vulcani fissurali: la lava, cioè, non fuoriesce da un cratere ma da spaccature della crosta terrestre.
L'eruzione di un vulcano islandese pertanto non dovrebbe preoccupare più di tanto, soprattutto quello conosciuto con il nome vichingo di Eyjafjallajokull, anche se non dava più segni di vita da 187 anni. Non è il primo né l'ultimo che darà spettacolo della propria energia interna, ciò che invece preoccupa gli scienziati è la sequenza in crescendo di attività sismiche e vulcaniche a partire dal 2004.
E questo fenomeno vulcanico per molti è la dimostrazione che qualcosa sta avvenendo all'interno della Terra. Qualcosa che potrebbe preoccuparci in un futuro non troppo lontano. È come se Gaia, il nostro pianeta, si fosse svegliata da un lungo letargo ed ora volesse recuperare il tempo perduto dando scossoni violenti lungo le sue placche tettoniche e sbuffando fuoco e fumo anche attraverso vulcani da anni quiescenti. Siamo neppure a metà del 2010 è già si sono verificati terremoti disastrosi e grandi eruzioni vulcaniche come non si registravano da un secolo.
L'eruzione del vulcano Eyjafjallajokull pertanto preoccupa non per la sua naturale attività eruttiva, ma per la sua inaudita violenza tale da creare una nube alta oltre 10 Km in continua espansione e diretta su tutti i cieli del nord Europa. È una nube gigantesca che trasporta ceneri vulcaniche, molto sottili per natura (diametro inferiore ai 2 mm), ed anche molto abrasive. Pericolosissime per i reattori degli aerei. Da qui il blocco precauzionale degli aeroporti. Ceneri pericolose anche per l'uomo perché possono causare danni all’apparato respiratorio e agli occhi, per questo motivo le popolazioni vicine sono state evacuate.
L'ultima volta che questo vulcano ha eruttato, 187 anni fa, la sua attività è durata per quasi due anni, allora però non esistevano gli aerei e quindi questo problema non esisteva. Tuttavia quel fenomeno creò problemi climatici in gran parte dell'Europa del nord.
Ciò determina un filtro tra le radiazioni solari e il suolo terrestre. In passato le eruzioni maggiori hanno alterato significativamente il clima, in corrispondenza di grandi eruzioni si sono verificati anni senza estate, con rilevanti danni all'agricoltura. Si ricordi la grande crisi alimentare dell'Irlanda del 1800.
Pertanto gli scienziati guardano con preoccupazione questo fenomeno perché, se dovesse durare, potrebbe abbassare le temperature di tutto l'emisfero nord del pianeta e cancellare per un paio o più di anni le nostre estati. Speriamo di no e intanto incrociamo le dita!
Ennio La Malfa (Accademia Kronos)
Terra il Pianeta Prezioso
Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... proteggere la terra non... Continua... |
quanto alle preoccupazoni sul clima, a parte le tante voci che si sentono in giro, fino a quando non verranno corroborate da documenti ufficiali e/o da pubblicazioni scientifiche meglio astenersi da commenti faciloni. Le conseguenze dell'eruzione del laki nel 1783 o del Katla nell'XI secolo AC sono state pesantine, specialmente quest'ultima, Ma per adesso l'Eyjafjallajökull sta eruttando una percentuale infimamente bassa di ceneri (e gas di zolfo) rispetto a questi due...., Nessuno ha fatto tanto casino quando 2 anni fa è entrato in eruzione dopo oltre 9000 anni di quiete il Chaiten, che da quel momento di materiali i naria ne ha buttati e ne sta buttando molti più del nostro...
Anche nelle isole a N della nuova zelanda un paio di vulcani stanno facendo deiu bei guasti... ma è tutto assolutamente normale,,,
preoccupianmoci di ben altre cose da un punto di vista ambientale....