La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo nel posto di calore e trasporto a distanza dell'energia elettrica (il famoso “totem” brevettato 20 anni fa dalla FIAT col motore di una 127) consente di utilizzare il potenziale del combustibile fino al 97%.
Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente, sia per gli effetti devastanti sugli ambienti, sia perché accelerano l'esaurimento delle fonti fossili, sia perché comportano una sperequazione dei paesi ricchi nei confronti dei paesi poveri.
Contemporaneamente è necessario accrescere l'efficienza con cui l'energia prodotta viene utilizzata dalle utenze, a cominciare dal riscaldamento degli edifici: adeguandoci alle già note politiche tedesche e della provincia di Bolzano, per passare alla illuminazione (per esempio le lampade a led), agli elettrodomestici (ci vorrebbero tutti in classe A++), condizionatori (un ventilatore consuma molto meno e fa meno male), macchinari industriali (la maggior parte sono obsoleti), ecc.
Solo dopo, se l'offerta di energia sarà ancora carente, si potrà decidere di costruire nuovi impianti di generazione elettrica. Ma che tipo d'impianti? Certamente impianti di energia alternativa, piccoli impianti che puntano a rendere autosufficienti i luoghi di consumo energetico (abitazioni, fabbriche, mezzi di trasporto, ecc.) e riversano le eccedenze in rete, piccoli impianti che utilizzano localmente la fonte energetica di maggior presenza territoriale: solare termico e fotovoltaico dove c'è sole, mini idrico dove i fiumi e torrenti lo permettono, eolico dove tira veramente vento, biomasse dove sono reperibili combustibili vegetali vergini nel raggio di pochissimi chilometri, geotermia, biogas ecc., piccoli impianti integrati tra di loro, che siano compatibili con l'ambiente, il territorio e il paesaggio.
Per il futuro bisognerà per forza pensare di accumulare l'energia prodotta o con gli impianti termodinamici di Rubbia o con accumulatori (che già esistono ma vanno migliorati ma non esiste ricerca pubblica in tal senso). Anche questo sarà possibile solo con piccoli impianti diffusi nel territorio. Sistema diverso dall'attuale che permette l'utilizzo massimo di un 15% di energie alternative .
Solo così si potrà ridurre e sostituire l'utilizzo delle fonti fossili per la produzione di energia. Il problema energetico e della CO2 deve passare anche per un'altra politica dei trasporti, della produzione degli imballaggi e quindi dei rifiuti, del nostro modo di alimentarci (visto che l'attuale consumo di carne produce un enorme quantità di CO2), dell'attuale politica dei consumi, drastica riduzione del taglio delle foreste e di una seria politica di piantumazione.
In questo modo non si farebbe fronte solo alla crisi energetica (prossimo esaurimento delle fonti fossili e nucleari) ma anche all'attuale crisi ambientale (rientrando alla grande nelle diminuzione in percentuale della CO2 previste dal protocollo di Kyoto), economica (distribuendo ricchezze tra i lavoratori di numerosi settori, rilanciando l'economia) e occupazionale (aumentando notevolmente i posti di lavoro in numerose piccole imprese).
La proposta di costruire il mega impianto eolico nel Monte dei Torrini e Monte Picchio è in netto contrasto con una seria politica per risolvere gli attuali problemi e salvare il nostro pianeta. Risponde solo alle attuali logiche politiche e di business che bisogna assolutamente sradicare se vogliamo veramente risolvere la nostra crisi totale.
Principali punti da applicare subito per accrescere l'efficienza, ridurre gli sprechi, risparmiare e infine produrre vera energia alternativa:
- eliminazione degli incentivi a tutte le energie che non provengono veramente da fonti rinnovabili (CIP 6).
- incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie da fonti fossili più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore che rende fino al 97%, al posto delle centrali esistenti che rendono il 38% e quelle di nuova generazione che rendono il 55/60%.
- dare la possibilità di riversare in rete e di vendere l'energia elettrica anche ai piccoli impianti di co-generazione sotto ai 20 KW.
- Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva Europea 76/93, sulle certificazioni energetiche di tutti gli edifici.
- Definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumo per la concessione di licenze edilizie per nuove costruzioni e ristrutturazioni di edifici esistenti.
- Drastica riduzione dei consumi energetici di tutti gli edifici pubblici.
- Incentivazioni alla costruzione e ristrutturazione di case cosi dette “clima”.
- Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per le costruzioni e ristrutturazioni energetiche, in particolare per i contratti col metodo esco, ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava.
- Elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell'energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva Europea 76/93, già applicata da altri paesi Europei.
- Eliminazione di tutti gli usi energetici che non abbiano un reale significato soprattutto nelle ore di punta (lucette per lo stand by, scale mobili e ascensori inutili, lampadine accese quando si può usare la luce del sole, raffrescamenti troppo bassi, riscaldamenti troppo alti, ecc.).
- Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica di tutte le fonti rinnovabili solo per i kw prodotti nelle ore di punta e non nelle ore vuote.
- Incentivazione della produzione distribuita di energia termica da fonti rinnovabili, anche a piccoli impianti a biomasse vergini per riscaldamento e produzione di biogas dalla fermentazione di rifiuti organici e scarti dell'agricoltura.
- Finanziare la ricerca e la sperimentazioni di tecnologie che permettano, oltre che di produrre, anche di accumulare energia prodotta con piccoli impianti a intermittenza (solare, eolico, ecc.).
- Realizzare un Piano Energetico Nazionale che tenga conto di tutte le componenti e fattori che intervengono in una seria politica energetica e ambientale.
- Realizzare seri Piani Energetici Regionali che mirino all'autosufficienza locale nel pieno rispetto dell'ambiente, del paesaggio e delle vocazioni e potenzialità territoriali.
Lo stato, invece di continuare a finanziare impianti e un sistema energetico (centrali nucleari, megaeolico, centrali a carbone, inceneritori, gasdotti, turbogas, ecc.) che serve solo a rinviare di qualche anno la crisi energetica e i disastri ambientali, ma ad arricchire le solite lobby economiche e politiche, dovrebbe intervenire direttamente a finanziare l'efficienza, ridurre gli sprechi, risparmiare, costruire impianti per energia alternativa diffusa, finanziare la ricerca.
Così facendo spenderebbe la vera sorte e distribuirebbe gli indotti per rilanciare l'economia, aumentare l'occupazione, e fare spendere qualche soldo di meno in bolletta a tutti i cittadini.
Il mega impianto eolico che si vuole realizzare nel Monte dei Torrini e Monte Picchio risponde ancora una volta solo a vecchie logiche che arricchiscono pochi (guarda caso collegati alla politia nazionale e regionale), a discapito della nostra vocazione territoriale, senza tra l'altro risolvere i problemi energetici e ambientali attuali.
(CIRCOLO LOCALE PER IL MOVIMENTO DELLA DECRESCITA FELICE)
Articolo scritto da Ettore Sacchi
Manuale Pratico della Transizione
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Energie Alternative
per scoprire le fonti di energia rinnovabili, il loro funzionamento e le possibili applicazioni nella vita... Continua... |
Nlon riesco a credere che un articolo redatto da un circolo per la decrescita felice proponga di abbandonare l'eolico (zero emissioni, zero consumo risorse naturali, ridottissimo impatto sull'avifauna, impatto estetico), per mettere centrali a ciclo combinato!!!!
Emissioni, consumo risorse ecc ecc, ovviamente sono anche si mega centrali!!!!
Ma siamo Pazzi?
Probabilmente ci sarà qualche altro delinquente che scriverà gli elogi sul nucleare tra un po'.
A ovviamente il totem produceva un 20% di energia elettrica e un 80% di calore che risulta spesso inutilizzabile, anche li bisogna stare attenti...
oi strenuamente lavoiramo per realizzare impianti da energia rinnovabile e speriamo che almeno su questo sito siano bandite sciocchezze simili.
vittorio cattaneo