Da sempre l'agricoltura ha svolto molteplici funzioni - anche se quella fondamentale resta la produzione di beni e servizi legati alla sfera alimentare - che continuano ad aumentare in relazione al tipo si società in cui viviamo. Oggi quindi non basta produrre quanto più è possibile, è necessario anche soddisfare una domanda di prodotti di qualità e varietà.
Sono già tre i comuni, Scordia, Lentini e Acireale, ad aver maturato un’esperienza nell’ambito delle fattorie sociali, ed è proprio sulla base di questa esperienza che l’assessorato alla Sanità della Regione Sicilia vuole estendere l’iniziativa ad altre province siciliane creando una vera e propria rete delle fattorie sociali con diverse aziende dell’isola.
“E’ un programma ambizioso - spiega l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo - al quale vogliamo dedicare attenzione perché la promozione della salute, l’inclusione sociale e lo sviluppo sostenibile sono argomenti che stiamo portando avanti nell’ambito della prevenzione. I dati ci confermano che in Sicilia siamo ancora indietro rispetto ad altre regioni e dobbiamo recuperare il terreno perduto”.
“Le fattorie sociali in Sicilia - ha aggiunto Salvo Cacciola, presidente regionale dell’Aies (Associazione italiana educazione sanitaria) - intendono essere una rete di persone, associazioni, imprese agricole impegnate per la promozione della salute, per l'inclusione sociale e lo sviluppo sostenibile. E' opportuno precisare che l'agricoltura sociale trova le sue radici più remote nelle forme di solidarietà e nei valori della reciprocità, gratuità e mutuo aiuto che contraddistinguono le aree rurali. Le prime iniziative di inserimento occupazionale di persone a rischio di emarginazione sociale si ebbero in Italia già a metà degli anni Settanta del secolo scorso dai movimenti per l'abolizione dei manicomi, per la lotta alla tossicodipendenza e della denuncia della condizione carceraria”.
“Il progetto - continua Cacciola - intende rispondere anche alla necessità di una adeguata educazione alimentare, rivolta soprattutto ai giovani, in considerazione degli allarmanti dati sull’obesità infantile che sono emersi nel corso dell’ultimo rapporto del Ministero della Salute. Secondo i dati, infatti, circa la metà dei bambini siciliani è sovrappeso a causa soprattutto di una scarsa attività fisica e di una non corretta alimentazione”.
Le fattorie sociali diventano quindi uno strumento di contrasto all’obesità infantile con percorsi terapeutico – riabilitativi e uno strumento per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e nel sociale.
Il progetto di sviluppo delle fattorie sociali verrà portato avanti in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, alla Famiglia e alle Politiche sociali.
Un esempio notevole di un nuovo e moderno tipo di agricoltura che, a passo con i tempi, cerca di dare una risposta ai bisogni sociali della collettività sia rurale che urbana, promuovendo con altri soggetti economici e sociali azioni di sviluppo nelle campagne.
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