Così Sebastiano Venneri, vice Presidente di Legambiente e Responsabile Nazionale del settore Mare ha commentato i risultati dell’autopsia svolta sui capodogli piaggiati a Peschici (Fg) che ha rivelato tracce di rifiuti plastici nello stomaco dei cetacei. All’interno di quattro dei sette mammiferi sono state trovate, infatti, buste, pezzi di corda, scatolette, reti e contenitori di vari materiali, ingeriti probabilmente per errore, perché scambiati per calamari.
Un avvenimento dovuto anche al minor controllo del mare, ma anche alla mancata prevenzione e intervento in caso di grave inquinamento marino. Dal gennaio di quest’anno, infatti, dopo quasi 15 anni di onorata carriera, la flotta Castalia - i cosiddetti “spazzini dei mari” - non si è vista rinnovare la convenzione con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare smettendo la sua funzione di presidio del Mare Nostrum.
“Il pericolo dell’inquinamento marino ed in particolar modo delle materie plastiche” - ha proseguito Venneri – “è una minaccia sia per le specie di cetacei, pesci, uccelli e tartarughe, che per la salute umana. Queste sostanze, infatti, attraverso la catena alimentare, possono arrivare anche sulle nostre tavole”.
20 Dicembre 2009 - Scrivi un commento