E allora, perché mai dovremmo stupirci se continua ad essere così anche adesso? Le persone oggi sono, almeno in teoria, più colte di una volta e, sempre in teoria (e quando si tralascia il fatto che migliaia di comuni in Italia continuano ad non avere l’ADSL), hanno un maggior accesso ad una libera informazione. Che cosa le porta, oltre ad un innato bisogno, comune a tutti noi, di affidarsi a qualcuno più grande e potente di noi (che sia un Dio o un governo), che ci protegga come nel primo caso o che ci dia l’illusione di farlo come nel secondo? Cosa le spinge a chiudere spesso gli occhi davanti alla verità o a certe evidentissime contraddizioni?
È davvero solo una questione di pigrizia e di egoismo, o tutta questa farsa sul libero accesso all’informazione è semplicemente una delle più grandi menzogne della storia?
È vero che stiamo più o meno liberi di dire la nostra opinione. È vero quindi che, a mio avviso, continuiamo a vivere in una grande era, pensando a ciò che potrebbe succedere in futuro. Ma siamo davvero convinti che, fino a quando i nostri stili di vita ci imporranno di stare occupati con attività più o meno utili a noi stessi e agli altri, piuttosto che con la nostra professione, possiamo sfruttare la fortuna, il privilegio di non essere condizionati?
Se ad esempio io sto fuori per lavoro dalla mattina alla sera, e così mia moglie (o marito), mentre i figli (se ce ne sono) sono costantemente impegnati fra mille scuole, corsi, hobby, sport e compiti, come possiamo coltivare quell’indipendenza di pensiero che ci permetterà, sia oggi che un domani, di farci una nostra opinione riguardo a ciò che succede nel mondo, possibilmente senza (più) farci prendere per i fondelli?
È una situazione paradossale, se ci si pensa, quella in cui ci troviamo in questo momento: abbiamo la tecnologia per lavorare meno e dedicare più tempo a noi stessi e agli altri, ma non abbiamo tempo per niente e per nessuno spesso a causa del lavoro. Abbiamo accesso a migliaia di fonti attendibili di informazione, soprattutto attraverso la rete, ma continuiamo a credere alle frottole dei soliti tre telegiornali.
Certo in Italia la situazione ha assunto contorni di un certo tipo, a dir poco imbarazzanti. Nel nostro Paese sta succedendo di tutto: vogliono costruire (e stanno costruendo) infrastrutture che non servono a nulla, riesumare l’energia nucleare, privatizzare acqua ed istruzione in un regime di finta concorrenza, si vuole “modificare la Costituzione a propria immagine e somiglianza”! Insomma, se ne stanno combinando di cotte e di crude, e nell’era dell’eccesso la gente continua a credere, o a voler credere, che tutto vada bene com’è, e che se si vuole vietare il latte crudo perché è diventato da un giorno all’altro pericoloso, è giusto che sia così perché “lo hanno detto tutti i telegiornali”.
L’Italia è come già detto un caso particolare se si considera il mondo cosiddetto “sviluppato”, ma la situazione, sotto molti aspetti, non è così differente all’estero. Per esempio sarà capitato anche ad alcuni di voi, come al sottoscritto, di andare negli Stati Uniti o anche solo di parlare con uno dei tanti americani che si stupiscono sinceramente ed ingenuamente del fatto che molta gente nel mondo non ami il loro Paese, quando per ciò che ne sanno “l’America porta in tutto il mondo cibo e democrazia”.
Penso che il problema vada ben oltre i telegiornali e la corruzione dei politici, perché non è solo l’intera industria culturale di massa a volerci tenere nell’ignoranza più becera, ma siamo noi stessi, spesso, a volerlo. È sicuramente il dominio indiscusso della società dei consumi a mantenerci in questo perenne torpore, ma è anche la natura umana stessa a farlo.
C’è però una differenza, al giorno d’oggi: la privatizzazione dell’acqua, le scorie nucleari o gli organismi geneticamente modificati possono mettere molto più in apprensione del panem et circenses. A meno che si pensi che tutto è “fiction”, e che nulla ci possa più toccare, visto che siamo abituati a vedere e sentire le peggiori brutture, senza fare una piega, attraverso uno schermo.
Homo Consumens
Leggere bauman è sempre un'esperienza stimolante. la sua dote più preziosa è quella di riuscire a penetrare... Continua... |
L'era dell'Accesso
Jeremy rifkin spiega perché la proprietà sarà sostituita dall'accesso a pagamento a ogni genere di bene o... Continua... |
Il Sogno europeo
Il sogno americano, figlio del mito della frontiera e modello di vita per molte generazioni di diversi paesi,... Continua... |
Economia all'Idrogeno
Economia all'idrogeno è il libro per conoscere un'imminente svolta epocale. l'autore ci mette di fronte ai... Continua... |
Ecocidio
Partendo dagli albori della civiltà umana, passando attraverso il mito dei cowboy, gli infernali mattatoi di... Continua... |