Chi ci legge sa che invece in altri paesi come la Germania o la Gran Bretagna le tecnologie sono al servizio delle più moderne concezioni di bioedilizia permettendo di realizzare case passive, che consumano pochissime risorse e, in qualche caso, arrivano addirittura a produrne più di quelle che consumano.
In parallelo, il petrolio è sempre più vicino al suo picco (secondo alcuni lo avremmo già superato) e quindi i cambiamenti climatici da un lato e il semplice buon senso dall'altro spingono questi paesi a prepararsi alla transizione verso la civiltà post-petrolifera.
In questo contesto, i viaggi organizzati dall'Associazione Paea in Galles e in Germania diventano l'agognata occasione di toccare con mano un mondo diverso, un mondo che funziona, un futuro che da noi appare lontano, ma che lì, in quei paesi, è già presente. Per capirne di più abbiamo intervistato Paolo Ermani, presidente dell'associazione.
Paolo, come nasce e quando l’idea di organizzare questi viaggi sul tema della riconversione ecologica?
I primi viaggi all'estero sono stati organizzati nel 1993 e l'idea è nata poiché in quel periodo lavoravo all'Energie und Umweltzentrum- EUZ - (Centro per l'energia e l'ambiente) di Springe - Germania. Il Centro già organizzava corsi di formazione per tedeschi e pensai di proporre la stessa cosa per gli italiani .
Perché?
Per facilitare le cose abbiamo fatto in modo di rendere i costi accessibili a tutti e non solo ai professionisti ai quali di solito sono indirizzati corsi simili. La cosa non è di poco conto per chi conosce i costi di corsi simili e se si pensa che, ad esempio, l'intero costo del corso al Centro EUZ è praticamente il costo di tre giorni di corso tenuto normalmente dal Centro. Sono corsi di altissimo livello, con argomenti tecnici e non, con relatori che hanno esperienza trentennale e sono fra i pionieri in Europa riguardo alle tematiche relative alle energie rinnovabili, bioedilizia, risparmio idrico, efficienza energetica, etc.
A maggior ragione in tempi di crisi vogliamo dare risposte concrete: rendere possibile la formazione e la conoscenza a chiunque tenendo costi bassi e con tutto quello che si vede e impara, si torna a casa con le idee più chiare per risparmiare soldi, emissioni inquinanti e aumentare la propria qualità della vita.
A chi sono rivolti?
I corsi hanno una caratterizzazione tecnica ma affrontano le tematiche nella loro complessità ambientale, sociale, economica, politica e sono accessibili a chiunque.
Quali i temi principali dei due viaggi?
Vista la poca visibilità di questi argomenti in Italia e la grandissima mole di esempi all'estero, si è cercato di dare un quadro ampio e per questi motivo i viaggi hanno una durata adeguata. Tutto poi è collegato da uno stesso filo conduttore, dalla bioedilizia, ai diversi tipi di energie rinnovabili, dalla fitodepurazione alle Transition Towns, dal risparmio idrico, all'impronta ecologica, dalla microcogenrazione alla cucina naturale, ogni aspetto fa parte di un cambiamento complessivo che è l'unica strada che ci può dare un autentico futuro di fronte ad una sempre maggiore devastazione ambientale e umana.
Come sono strutturati?
All'EUZ le persone sono alloggiate nella casa a basso consumo energetico e le lezioni vengono effettuate al Centro presso gli impianti realizzati, si fanno poi visite esterne a impianti vari, quartieri, ditte che producono sistemi ad energie rinnovabili, paesi che hanno un altissima percentuale di installazioni di ogni tipo, etc.
Al Centre for alternative Technology in Galles - CAT, dove sono alloggiate le persone, praticamente tutto è in loco essendo il Centro un vero e proprio ecovillaggio delle meraviglie per quello che riguarda le tecnologie appropriate e la didattica ambientale.
Ci sono poi le visite alle cittadine delle Transition Towns di Lampeter e Machynlleth. Le Transition Towns sono un esempio di cambiamento complessivo e di preparazione ad un futuro prossimo in cui il petrolio scarseggerà sempre di più e l'aspetto molto interessante è che si agisce a livello comunitario, coinvolgendo la popolazione locale.
Il CAT è nato alla metà degli anni settanta, l'EUZ nel 1981, stiamo parlando dei pionieri, di persone con una vastissima esperienza che hanno influenzato con le loro idee e soprattutto con la loro pratica, un numero impressionante di persone, basti pensare che solo al CAT ci sono circa 65 mila visitatori l'anno.
Sono due esempi eccezionali di quanto potrebbe essere fatto e che cambierebbe realmente la situazione se fosse applicato anche in altri luoghi e paesi.
Quale consiglieresti per primo?
Se fosse capitata a me questa occasione quando disperatamente cercavo qualcosa di simile in Italia e poi sono andato in Germania (l'unico emigrante italiano trasferitosi in Germania alla ricerca del sole), li farei tutti e due . Sinceramente la scelta è ardua e forse va valutata più rispetto ai contenuti specifici del programma.
Come mai per approfondire questi temi bisogna andare all’estero?
Perché in paesi come la Germania, al CAT, alle Transition Towns, si possono vedere cose “che voi umani nemmeno potete immaginare”...... (citazione dal film Blade Runner).
Oppure se vuoi ti do la risposta più normale:
Perché ci sono alcuni luoghi e paesi all'estero che sono partiti molto prima di noi, stanno facendo passi da gigante e sono brillanti esempi concreti da cui prendere spunto.
Da molti anni l’associazione Paea cerca di riportare in Italia quanto di positivo è stato fatto in quei paesi europei che sono all'avanguardia. Didattica ambientale, consulenze energetiche, case a basso consumo e passive, sportelli energia e ambiente, mostre itineranti, corsi di formazione, sono tra i settori che portiamo avanti per dare una concretezza alla tutela ambientale che non può rimanere qualcosa di teorico ma deve trovare applicazioni pratiche, senza aspettare niente o nessuno ma facendo in prima persona, anche perché basta vedere i dati climatici e lo stato dell'ambiente per capire che non c'è assolutamente tempo da perdere.
RITORNO AL FUTURO, 26 LUGLIO/3 AGOSTO
POLITICA, AMBIENTE, LAVORO, 8/17 AGOSTO 2009
Corso residenziale al Centro per l'Energia e l'Ambiente di Springe (Germania)
12 Luglio 2009 - Scrivi un commento