“L'impatto ambientale di Malpensa purtroppo è stato notevole sia come aeroporto in sé, che a prescindere dal suo posizionamento in un parco regionale. Infatti, da studi sviluppati dall'ente parco, risulta che sia l'inquinamento acustico, sia quello atmosferico, hanno determinato gravi danni sugli abitanti (numerosi casi di malattie tumorali e nervose), sulla flora e sulla fauna di tutta l'area attorno all'aeroporto.
Si aggrava la situazione considerando che la posizione dell'aeroporto è del tutto anomala in Europa, poiché esso è posizionato all'interno di un parco regionale che risulta essere anche un importantissimo corridoio ecologico dell'arco alpino. Ciò significa che la connettività biologica che esso permette per sua natura, tra l'area svizzera delle Bolle di Magadino ed il suo innesto nel Po, nel cuore della Pianura Padana, viene interrotta e gravemente disturbata da un'infrastruttura incompatibile con la presenza del parco.
Oltre a questo, ogni progetto previsto sull'aeroporto è privo di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica che possano apportare un miglioramento all'impatto devastante che questa infrastruttura ha sul territorio.
Tutto ciò senza nessun reale vantaggio economico per la popolazione, come dimostrano le recenti vicende”.
“Nonostante le vicende legate ad Alitalia con la costituzione della compagnia di bandiera costruita con la CAI non siano del tutto lecite, penso che il trasferimento dell'hub di Alitalia sia una scelta oculata per l'Italia e per la Lombardia. Questo perché forse per una volta si può parlare di sistema aeroportuale e non di campanilismo privo di sistema territoriale dei trasporti.
Milano infatti non può essere il secondo hub italiano, considerando che nessun paese europeo possiede due hubs e tenendo presente i vicini aeroporti di Zurigo, di Lione che certo non giustificano Malpensa, senza dimenticarsi di Linate che costa la metà e presenta la metà dei problemi di Malpensa, soprattutto per la sua funzionalità e per i suoi collegamenti diretti con la città di Milano”.
L’aeroporto sorge all’interno di quello che dovrebbe essere un parco. Com’è possibile?
“La storia dell'aeroporto riconduce la sua iniziale esistenza ad un periodo precedente all'istituzione del parco e questo gioca a sfavore della necessità di tutela che il territorio richiede.
Il suo ampliamento ha coinciso però con gli anni novanta, quando l'area protetta era già stata istituita. Purtroppo l'amministrazione territoriale della Lombardia ha sempre scisso il piano d'Area di Malpensa dal Piano Territoriale di Coordinamento del parco e questo ha permesso la convivenza di due realtà tanto contraddittorie”.
“L'impatto sul territorio sarebbe devastante perché distruggerebbe un'area di peculiare interesse ed importanza per la tutela della biodiversità, oltre che di interesse rilevante dal punto di vista paesaggistico. Si tratta dell'area attorno a Tornavento che notoriamente è uno dei punti più interessanti di tutta la valle del Ticino.
Oltre a ciò il parco subirebbe un'ulteriore diminuzione del suo territorio che vorrebbe significare un precedente pericoloso per le aree protette, visti anche i contenuti del progetto di legge sulle aree protette ora in discussione in Commissione Ambiente c/o il Consiglio Regionale che mira ad una prevalenza dei PRG comunali sui PTC delle aree protette”.
Cosa risponde a chi ritiene che la terza pista sia necessaria a “rivitalizzare” l’aeroporto?
“A coloro che sostengono tale tesi vorrei suggerire di osservare cosa è successo all'economia dei territori attorno a Malpensa dal 1999 in poi (periodo in cui è stato rilanciato l'aeroporto con grandi promesse di sviluppo economico con Malpensa 2000) che certamente si sono arricchiti di cementificazione, di alberghi, di abitazioni destinate al personale di volo che ora sono vuote.
Perché la situazione dovrebbe evolversi diversamente nei prossimi anni, vista anche la crisi economica e la non necessità di un secondo hub in Italia? Da non dimenticare che nessuno stato europeo dispone di due hubs e che Heathrow, il più grande hub europeo ha deciso di realizzare la terza pista dopo aver raggiunto un movimento di 63 milioni di passeggeri! Malpensa nella migliore delle situazioni ha raggiunto 23 milioni ed ora è scesa a 18!”
Cosa possono fare gli abitanti della zona per opporsi a questa scelta?
“Devono necessariamente organizzarsi in comitati per smuovere in tal modo l'opinione pubblica, utilizzando tutti i mezzi che la democrazia offre: manifestazioni, petizioni, conferenze stampa, comunicati stampa, offrendo un'informazione trasparente che dimostri le tesi riportate sopra e non che faccia solo demagogia o politica.
Quali le prossime iniziative del WWF?
“A questa domanda non so rispondere perché, vista la situazione complessa stiamo riflettendo su cosa fare”.
25 Febbraio 2009 - Scrivi un commento
sono un dipendente dell'aeroporto, ho lavorato anche per CAI ed ora lavoro in SEA. Effettivamente l'aeroporto ha avuto un calo di passeggeri evidente al T1 dopo la crisi Alitalia (ora c'è lufthansa che ha aumentato la scelta di voli da mxp), ma non al T2 dove c'è easyJet che porterà a malpensa 60 macchine dedicate ai voli nazionali entro l'expo del 2015 (ad aggi i voli giornalieri sono quasi 60). Malpensa è l'aeroporto d'eccellenza in Italia e tra i primi posti in Europa per carico merci trasportato (e di questo si parla poco). Veniamo all'impatto ambientale...quello è indiscutibilmente elevato ed ha alterato una zona (secondo me) tra le più belle d'Italia (che ci devo fare...mi piace!), ma ha portato anche molti posti di lavoro sia in Aeroporto stesso, ma anche nell'indotto (hotel,parcheggi,associazioni di volo). Pensiamo alla zona del varesotto senza l'aeroporto...io credo sarei disoccupato, come molte altre persone. Quindi non valutiamo l'aeroporto sempre e solo in modo negativo (aggiungerei anche tra gli aspetti negativi che quando è stato costruito doveva "fare la scarpe" a Fiumicino scenograficamente parlando...diciamo che potevano fare di meglio), ma diamogli anche qualche pregio! Volevo soffermarmi anche sul fatto di London Heathrow. Hanno fatto la terza pista perchè gli aerei entravano in Holding (circuiti d'attesa in zone vicine all'aeroporto) e stavano anche per 20/25 minuti! Ovviamente oltre Heathrow ci sono altri aeroporti importanti come Luton e Gatwick su cui possono atterrare aerei di grandi dimensioni, mentre Linate non può accoglierli (credo che al massimo possano decollare un A321 e i boeing 737-800) e quindi c'è stata un esigenza Malpensa. (pensate di andare in vacanza in un luogo lontano e dover far scalo per forza a Fiumicino...un'inutile perdita di tempo e denaro).
Con questo ho concluso
Davide (egrecc88@hotmail.it)