Clim'City: un gioco per salvare il clima

Cap Sciences, il centro di cultura scientifica di Bordeaux, ha messo online il gioco sul clima Clim’City. In “50 anni” il giocatore deve dividere per quattro le emissioni di gas a effetto serra in una zona di 115.000 abitanti e mostrare che “la lotta contro il cambiamento climatico è un’azione collettiva. Imprese, politici, cittadini, tutti giochiamo una parte”, spiega Eric Gorman scenarista del gioco.

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di Elisabeth Zoja


Clim'City è il gioco sul clima messo online dal Cup Sciences
“Non c’è dubbio: la Terra ha preso un colpo di caldo! Negli gli ultimi 10 anni la febbre si è anche “incartata”. La maggior parte degli scienziati pensano che sia l’uomo ad esserne responsabile. Il primo accusato è l’anidride carbonica (CO2). Ridurre le emissioni di gas a effetto serra, quindi, è il metodo di attenuazione necessario per stabilizzare il riscaldamento globale. Il nostro habitat sta già cambiando, affrettiamoci a cambiare anche noi: cambiamo comportamento, cambiamo stile di vita!”

Un incoraggiamento con la forza di una minaccia: è così che si viene accolti sul sito di Clim’City (il cui nome è ispirato al celebre gioco SimCity).

Dopo questa breve introduzione si può direttamente cliccare sul pulsante “gioco” senza dover pagare, scaricare o compilare nulla. Ma il divertimento non inizia subito, compare prima una presentazione di immagini, dati e musica inquietanti: vengono mostrate le tappe principali del riscaldamento globale e il suo legame con l’industrializzazione. “Nessuno è ancora certo di quali saranno le conseguenze del riscaldamento globale, ma tutti sanno che bisogna prepararsi e prevenirne l’aumento”, conclude l’animazione. Dopo questa duplice introduzione si può finalmente giocare, ma ormai è chiaro: il gioco imita la realtà.

Il giocatore riveste il ruolo di “un piccolo Dio”: osservando tutto dall’alto può compiere 250 azioni diverse, tra cui promuovere biocarburanti, trasporti in comune, riciclaggio e ricerca. Un paesaggio di campagna si estende sullo schermo, ma seguendo le frecce si può “andare” anche in montagna, al mare o in città.

Luoghi come l’università, l’ospedale, il supermercato e l’aeroporto permettono diverse azioni per trasformare i loro edifici in eco-costruzioni o sfruttare fonti rinnovabili per i bisogni energetici.


Il giocatore può compiere 250 azioni diverse

Prima di passare all’azione, però, è opportuno leggere attentamente vantaggi e svantaggi di ogni operazione: non si può fare tutto, tempo e soldi sono limitati proprio come nella realtà.

Va tenuta d’occhio anche la quantità e il tipo di energia consumata per ogni attività: bisogna distinguere tra energia da fonti rinnovabili e energia da carburante. Inoltre pannelli solari o turbine eoliche forniscono energia “pulita”, ma sono oggetti relativamente complessi: per fabbricarli è necessario un processo industriale che causa anch’esso un certo inquinamento.

Per i meno esperti non è facile tener conto di tutti questi fattori. Il gioco offre quindi dei consigli; assomigliano a quelli che si leggono sui giornali: “Comincia con il rinnovamento e l’isolamento dell’edificio” oppure “le energie marine non vengono ancora sfruttate”. In gran parte, però, più che di suggerimenti si tratta di avvertenze: “Attenzione al consumo di petrolio, se consumi più petrolio di quel che riesci ad importare scoppierà una crisi”. Oppure: “Alcune azioni potrebbero necessitare più energia di quella che ti faranno risparmiare in futuro”. O addirittura: “Più gas a effetto serra emetti e più catastrofi ambientali dovrai affrontare”.


Scopo del gioco è invitare i cittadini ad uno stile di vita sostenibile

La realtà non è semplice, quindi non può esserlo neanche il gioco; è secondo questo principio che Eric Gorman, Romain Faugeron, e Benoit Santa Maria hanno realizzato Clim’City. A patto di non semplificare troppo le cose hanno deciso di assecondare anche chi non vuole “mettersi in gioco”. Chi vuole ottenere un quadro generale, o approfondire un determinato aspetto dei problemi ambientali può accedere all’expo del sito. Si tratta di una mostra online che fornisce oltre 300 documenti (video, audio, immagini, grafici) su 42 attività e luoghi diversi (dalla viticoltura alle foreste, dallo sport agli oceani) e descrive come il riscaldamento globale potrebbe modificarli.

Da gennaio la mostra e il gioco vengono distribuiti nelle scuole di Aquitaine, cittadina dove ha sede il centro Cap Sciences.

Un gioco indubbiamente istruttivo, ma proprio come un film o un libro relativi a simili tematiche, raggiunge il suo scopo quando influenza qualcosa al di fuori della sua sfera: la realtà.

22 Febbraio 2009 - Scrivi un commento
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