La notizia ha fatto in breve il giro del globo rimbalzando sulle pagine dei più autorevoli quotidiani del mondo. “Charles Darwin fu un osservatore della natura appassionato come nessun altro, ma persino a lui sfuggì l’iguana rosa delle Galapagos”, si legge il 5 gennaio in un articolo su The New York Times.
Singolare è proprio il fatto che Darwin, che elaborò la celebre teoria dell’evoluzione proprio durante la sua sosta alle isole Galapagos, non s’imbatté in questo particolarissimo rettile. La spiegazione di tale “svista” è che il padre dell’evoluzione visitò nel 1835 l’arcipelago ma non il Vulcano Wolf e quindi non vide l’iguana rosa, che vive esclusivamente lì.
“Le Galapagos sono un’importante riserva per i biologi evoluzionisti”, come spiega il team di studiosi, perché ospitano flora e fauna uniche evolutesi per milioni di anni nel completo isolamento geografico.
L’animale fu notato per la prima volta nel 1986, ma si trattò di un avvistamento casuale da parte di un ranger del parco nazionale. Soltanto adesso, attraverso uno studio genetico (pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze, Pnas) i ricercatori italiani sono riusciti a ricostruire le origini di quest’iguana di terra, rosa a strisce nere, del gruppo Conolophus.
Dal confronto del DNA dei mitocondri dell’iguana rosa con le altre specie note, è emerso non soltanto che si tratta di un rettile antichissimo, ma anche che questo è alla base dell’albero genealogico delle iguana terrestri.
Il futuro dell’iguana rosa è tuttavia incerto. Gentile ed i suoi colleghi sostengono infatti che la popolazione di questa specie è estremamente ridotta e a rischio: i gatti selvatici dell’isola potrebbero mangiare gli esemplari più piccoli, mentre le capre potrebbero entrare in competizione con i rettili per il cibo disponibile.
“Abbiamo assolutamente bisogno di più fondi per fare del nostro meglio nello studio e nella protezione di questa nuova specie riconosciuta”, dichiara Gentile, “prima che si estingua”.
11 Gennaio 2009 - Scrivi un commento