Il fenomeno del bracconaggio, inoltre, praticato anche nei parchi, ha causato nell’ultima stagione venatoria il ricovero di circa 1.500 animali nei soli CRAS WWF di Cremona e di Semproniano (GR), evidenziando un’emergenza nel nostro Paese che non trova al momento soluzioni definitive, sia per l’evidente difficoltà di sorvegliare su tutto il territorio con risorse esigue, sia per la limitata sensibilità di chi non comprende il danno incalcolabile a carico del nostro patrimonio naturalistico. Il bracconaggio potrebbe portare al declino di alcune specie super protette come il lupo, l’orso, l’aquila, e migliaia di esemplari di specie di uccelli protetti, catturati ed uccisi anche con strumenti illegali come le reti, in onore alla tradizionale pratica dell’uccellagione ancora esistente in alcune Regioni italiane.
“La caccia non è soltanto una questione di rispetto delle regole, ma anche politica – sottolinea Michele Candotti, Direttore Generale WWF Italia - perché gli amministratori locali, e perfino statali, hanno spesso privilegiato l’ascolto delle istanze dei cacciatori per ottenere l’approvazione di leggi o regolamenti regionali, o provinciali, in deroga alle norme comunitarie e nazionali, con l’alibi del rispetto delle tradizioni venatorie locali.”
I PALLINI DI PIOMBO CHE AVVELENANO L’UOMO E L’AMBIENTE
Le oltre 25.000 tonnellate di pallini di piombo, che ad ogni stagione venatoria vengono sparati e lasciati sul terreno o negli stagni e nelle paludi, provocano un pesantissimo inquinamento. Il piombo, infatti, finisce nella catena alimentare umana tramite gli uccelli e i pesci che lo accumulano nell'organismo.
Per cercare di arginare i gravi problemi causati dal piombo durante la caccia nelle aree umide, è stato approvato e recepito in Italia con la Legge 6 febbraio 2006 n. 66, il Trattato sulla conservazione degli uccelli migratori afroasiatici (Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds - AEWA - 1996), un trattato indipendente internazionale nato sotto l'auspicio dell’UNEP.
Tra le misure individuate da questo Accordo, che trova attuazione attraverso il Decreto Ministeriale del 17 ottobre 2007, la più importante è senza dubbio quella che prevede il divieto di utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno delle zone umide.
Le Regioni e le Province autonome, dovranno provvedere dunque, nei modi e nei termini stabiliti nel DM stesso, ad adeguare la loro normativa per rendere finalmente operativo tale divieto.
I NUMERI DELLA CACCIA IN ITALIA
In Italia ci sono 800.000 cacciatori
Ognuno spara in media 100 cartucce all'anno
Ogni cartuccia contiene 30 grammi di piombo
Sul territorio italiano (acque, terreni, catena alimentare...) ogni anno arrivano 24 tonnellate di piombo che possono avvelenare qualunque specie di animali, in particolare acquatici.
PRINCIPALI NORMATIVE DI TUTELA DELLA FAUNA LA CUI ATTUAZIONE HA EFFETTI DIRETTI SULLA GESTIONE DELL’ATTIVITÀ VENATORIA
I NUMERI DEL BRACCONAGGIO E DEGLI INCIDENTI DI CACCIA
Rilevanza hanno anche le morti accertate in questa stagione che ha segnato il record degli ultimi anni con 64 persone decedute per incidenti di caccia, tra cui ben 6 colpite da infarto, ovvero cadute in dirupi o, come nel caso del giovane 14enne ucciso da un compagno.
3 Febbraio 2008 - Scrivi un commento