La capacità naturale di assorbimento dei terreni agricoli è il complesso sistema di fossi dell’Agro romano, un elemento di garanzia che progressivamente si indebolisce a causa dei nuovi quartieri residenziali e delle nuove aree produttive che sempre più invadono le campagne, ben oltre il raccordo anulare.
L’edificazione senza soluzione di continuità che ormai unisce Roma ai Castelli e che sta unendo Roma al mare, diminuisce la capacità del territorio di rispondere in modo dinamico a situazioni quali quelle a cui abbiamo assistito in questi giorni. Pur essendo Roma garantita dal sistema di dighe a Castel Giubileo, l’intensificazione edilizia che si sta realizzando alle sponde del Tevere nelle aree della Magliana e alla foce di Fiumicino, rischia, in presenza di cambiamenti climatici difficilmente valutabili, di essere una vera e propria scommessa col destino.
Pertanto il WWF, nel momento in cui chiede che si ponga alla manutenzione ordinaria delle città e delle infrastrutture esistenti la stessa attenzione e volontà politica che si sta ponendo per le opere straordinarie, chiede che ci sia un ripensamento rispetto all’esplosione urbanistica che si sta consumando nell’Agro romano, al fine di impedire l’irrigidimento irreversibile del territorio con tutto quello che da questo può tragicamente discendere.
10 Dicembre 2008 - Scrivi un commento