Legambiente

Impianti eolici in Molise: a terra sì in mare no

Come può uno stesso vincolo bloccare la nascita di un impianto eolico in mare e autorizzarne uno a terra? Legambiente chiede al Governo un pò di chiarezza.

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Difficile comprendere la condotta della Regione Molise e della Soprintendenza per i Beni paesaggistici in tema di eolico. “Con una discutibile decisione, la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici ha bloccato, nelle scorse settimane, il progetto di un impianto eolico "off-shore", per tutelare il paesaggio sulla base del decreto ministeriale 2 febbraio 1970, apponendo un ‘vincolo ambientale della fascia costiera', nonostante tale impianto fosse distante circa 5 miglia da Termoli (Campobasso), 7 miglia da Vasto (Chieti) e 21 miglia dalle isole Tremiti” - ha spiegato Edoardo Zanchini, responsabile energia e infrastrutture di Legambiente.

Posizione poi sostenuta dalla Regione Molise contro il parere della Commissione nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale, che invece ha approvato il progetto, e sulla quale è stata presentata una interrogazione al Ministro per i Beni e le attività culturali Bondi da parte del Senatore Roberto Della Seta, che chiede “se non ritenga di dover rigettare il parere della Soprintendenza del Molise e di dare il suo consenso alla realizzazione di questo impianto che coniuga la crescita della produzione di energia pulita col massimo rispetto dei valori storici, culturali e paesaggistici del territorio”.

“Parallelamente però - continua Zanchini - in un area sottoposta allo stesso vincolo paesaggistico dell' impianto bocciato a mare, ma nei Comuni di Montenero di Bisaccia, Guglionesi e Setacciato, la Regione Molise ha dato il via libera ad un altro progetto di impianto eolico. Come si spiega questo doppio atteggiamento? Chiediamo ai Ministri Bondi e Scajola di fare chiarezza al riguardo, soprattutto perché l’ opposizione nei confronti dell’ impianto eolico off shore appare francamente ideologica e concretamente immotivata da un punto di vista paesaggistico. Posizioni di questo tipo da parte degli Enti preposti mette anche a rischio gli obiettivi sottoscritti a livello internazionale dal nostro Paese per la riduzione delle emissioni di CO2 come previsto dal Protocollo di Kyoto e dal Pacchetto Energia e Clima dell’ Unione Europea, rispetto ai quali - sottolinea Zanchini - la diffusione delle fonti rinnovabili e l' eolico è essenziale”.

13 Novembre 2008 - Scrivi un commento
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