Adesso, il Consiglio di Stato ci dice che per l’interesse di pochi sarà possibile piazzare aree industriali ovunque.
“Adesso è chiaro che per le Istituzioni di questo Paese l’interesse di pochi è ‘preminente’ rispetto al diritto di tutti diavere un mare e un ambiente pulito” dichiara Alessandro Giannì, responsabile della campagna Mare di Greenpeace.
“Greenpeace non si oppone alla tecnologia della rigassificazione, ma resta contraria alla realizzazione di aree industriali in mare e continuerà a combattere contro questo progetto.”
La realizzazione di un’area industriale in mezzo al mare è la degna conclusione di un processo che ha lasciato al completo abbandono il Santuario dei Cetacei e che sta per condurre, dopo una gestione non sempre brillante e tagli di fondi alla cieca, a un sempre più probabile smantellamento del sistema nazionale delle Aree Marine Protette.
17 Settembre 2008 - Scrivi un commento