Vivere Ecologico

Il bello di viaggiare in metropolitana. Come in un film

Prima scena del film: l'attrice in metropolitana inizia una giornata qualsiasi o torna stanca dal lavoro, l'aria un pò estraniata sotto le luci al neon, si confonde tra la folla. Invece è proprio lei, la protagonista, e dietro quell'apparente normalità stiamo per entrare nella sua storia, così avvincente da tenerci incollati allo schermo per due ore filate. Quanti film iniziano così?

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Laura Bonaventura


Quando vado in metropolitana mi sento come l'attrice di un film americano. Mi piace guardarmi intorno tra gli sguardi distratti e sentirmi la protagonista. Mi piace pensare alla mia giornata come a una di quelle pellicole in cui lei fa una vita comune, ha un lavoro comune, amici, famiglia, come tutti, ma quando l'obiettivo comincia a stringersi e ciò che era sfondo viene in primo piano, compaiono i suoi sogni, i suoi problemi, i suoi amori, e tutto acquista risalto, diventa importante, se ne vede la bellezza, che è la bellezza di ogni vita. Nella folla della metro ci si può sentire unici e respirare il fascino del proprio mistero, di tutta la folla di sentimenti che ci animano e che in quel momento sono lì, presenze silenziose e inosservate. Una sensazione particolare e bellissima.

Nella metro si è vicinissimi a centinaia di persone dai volti impassibili. Poche leggono, la maggior parte sono perse nei propri pensieri. A me piace immaginare la loro vita guardandone i visi, cercare di indovinare cosa si cela dietro quelle espressioni asettiche da metropolitana, quali storie, quali pensieri, quali vite amate e difficili dietro quelle rughe, quali paesi quelle pelli diverse si sono lasciati alle spalle, da quali miserie lottano per riscattarsi. Lì sotto sento la forza dei deboli. Mi piacerebbe fare domande, sentire i racconti, avere il potere di realizzare i desideri.

Non tutti vanno in metropolitana. La mattina, quando la densità è di circa dieci passeggeri per metro quadrato, si capisce che non è per tutti. Però mi piace la gente che ci va. La bellezza non va in metropolitana, la ricchezza neanche. Non ci vanno gli snob, i tipi trendy, non ci va chi si sente più figo degli altri. Nei vagoni si stringe un'umanità meravigliosa nella sua bruttezza stanca, vissuta, fatta di sacrifici, di ore sui mezzi pubblici, di risparmi per arrivare alla fine del mese. Facce sveglie dalle sei o prima, che iniziano giornate comuni... ma quando l'obiettivo le inquadra, le ingrandisce e le mette in primo piano, ecco che ognuna diventa interessante, unica, preziosa e appassionante.

A volte si sta così stretti che ci si immobilizza e sembra quasi che tutte le proprie facoltà siano bloccate fino a destinazione...tutti schiacciati come frittelle e anche la temperatura è quella della pentola sul fuoco. Inutile chiedersi il perché, nella metro i finestrini sono sempre serrati. Un milione di persone dentro un vagone e i finestrini ermeticamente chiusi. L'aria si fa pesante, centinaia di virus del raffreddore nuotano felici in quella popolata umidità; si suda, ci si sente appiccicosi, e silenziosamente si soffre. A volte però qualcuno si alza, apre il finestrino e una folata di aria fresca raggiunge i fortunati lì intorno. I volti si illuminano e si tira un vero e proprio sospiro di sollievo; qualcuno guarda grato il liberatore e tutti sembrano domandarsi: "Perchè non ci ho pensato prima?". E' una buona domanda, me la faccio spesso anch'io, dato che in mille situazioni della vita basta pochissimo per stare meglio: non c'è bisogno di vincere alla lotteria e spostarsi con il proprio jet personale...in fondo è sufficiente aprire un finestrino.

6 Maggio 2008 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PERCHÉ QUESTA RUBRICA
Come farà il cittadino medio, stressato e oberato dagli impegni quotidiani, ad assumersi anche la responsabilità di salvare il pianeta dal riscaldamento globale? La rubrica “Vivere ecologico” ve lo dirà!
RUBRICA A CURA DI...

Alessandra Profilio

Vai alla pagina personale...

PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Bebè a Costo Zero

Questa guida al consumo critico si addentra nell'affollato mondo dei prodotti per l'infanzia, per scoprire...
Continua...
Il consumo critico

La strategia vincente per una spesa "giusta" e lo stile di vita del consumatore consapevole, selettivo,...
Continua...
Manuale di Autoproduzione delle Sementi

Il manuale è il risultato di un lavoro di 15 anni finalizzato alla ricerca e al recupero di vecchie varietà...
Continua...
La Fatica e l'Ingegno

Le tecniche per la costruzione di buone ruote per i carri si tramandavano di padre in figlio ed erano...
Continua...
Ecologia al gabinetto

Dopo il fallimento dei depuratori per riconsiderare radicalmente il nostro atteggiamento verso lo smaltimento...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità