Sanatoria "case fantasma", un condono edilizio di fatto
Non sembra ancora conclusa la questione relativa al condono edilizio che in questi giorni sta agitando la politica italiana. Stefano Leoni, presidente del WWF e Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario FAI, sono preoccupati dalla sanatoria delle "case fantasma" contenuta nel decreto Tremonti che, di fatto, si presenta come un condono edilizio dichiarato.
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"La sanatoria delle c.d. “case fantasma” non può altro che portare al condono" “È inutile nascondersi dietro un dito: la cosiddetta sanatoria delle “case fantasma” contenuta nel decreto Tremonti innesca un gioco perverso che, date le implicazioni giuridiche dello strumento, non può che portare inevitabilmente al terzo condono edilizio. L’ennesimo condono devastante per il territorio del Paese e deludente per i conti pubblici. Infatti, la sanatoria delle c.d. “case fantasma”, mediante regolarizzazione catastale, pur essendo in sé una misura fiscale, non può altro che portare al condono – commentano il presidente WWF Italia,
Stefano Leoni e il presidente onorario del FAI,
Giulia Maria Mozzoni Crespi, che spiegano -
Il meccanismo è semplice: se, da un lato, è pacifico che non tutte le “case fantasma” costituiscono un abuso edilizio, cioè un illecito penale, è probabile, se non certo dall’altro lato, che un immobile abusivo possa essere una “casa fantasma”.
Leoni e Crespi continuano: “Quindi, se non si accompagna alla sanatoria delle “case fantasma” il condono edilizio, si potrebbero avere due risultati paradossali: 1) la sanatoria catastale di un abuso edilizio non estinto; 2) il pagamento allo Stato di una sanatoria per un illecito penale non estinto. È noto infatti, che solo un condono edilizio costituisce causa di estinzione del reato. Ecco perché, a giudizio di FAI e WWF, ci troviamo di fronte ad un condono dichiarato, più che ad un condono mascherato!”
“D’altra parte se non ce lo regala il Ministro Tremonti, il condono edilizio ce lo regalerà la maggioranza al Senato”, concludono WWF e FAI.
Le due Associazioni ambientaliste, infatti, temono che l’estensione a tutto il territorio nazionale di un nuovo condono edilizio possa essere introdotto nella conversione del decreto legge sulla sospensione delle demolizioni abusive in Campania (decreto legge n. 62/2010). Non è un caso che in questi giorni il senatore del Pdl Orsi, appoggiato da una folta pattuglia di senatori partenopei, abbia presentato un emendamento, nella sua qualità di Relatore, per chiedere la riapertura in Campania dei termini del condono edilizio.
27 Maggio 2010 -
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