Invitati a confrontarsi sul possibile impatto di questa tecnologia su crisi ed occupazione anche rappresentanti del sindacato della Fiat e della torinese Iride Energia, sfortunatamente non presenti all’evento. Moderato dal giornalista di Repubblica Paolo Griseri, questo incontro ha voluto rendere pubbliche le enormi potenzialità del Total Energy Module (TOTEM), ingegnoso cogeneratore di energia inventato da Palazzetti quasi quarant’anni fa e costruito a suo tempo usando il motore di una 127. Una macchina rivoluzionaria nella sua semplicità capace di generare energia termica per autoconsumo ed energia elettrica vendibile poi alla rete.
Il TOTEM è un cogeneratore di piccola taglia che, utilizzando un motore da 903 centimetri cubi alimentato a gas naturale (o a biogas nelle aziende agricole), collegato con un alternatore asincrono, produce una potenza elettrica di 15 kW (quanto basta al fabbisogno medio di una ventina di appartamenti) e, contemporaneamente, recuperando il calore dei gas di scarico e quello sviluppato dal motore, eroga 33.500 Cal/ora, sufficienti a riscaldare tre piccoli alloggi. Insomma, luce e riscaldamento dal motore di un’auto, con un rendimento nettamente superiore (circa il 96%) e ad un costo molto ridotto, se paragonato alla costruzione di grandi centrali.
L’invenzione di Mario Palazzetti, ignorata per decenni in Italia, è già stata trasformata in realtà in Giappone con l’“Ecowill”, realizzato grazie a una partnership tra Honda e Osaka Gas e, più recentemente, dalla Volkswagen in Germania. Il colosso tedesco dell’auto, in accordo con il dinamico operatore energetico Lichtblick, costruirà infatti centomila esemplari di “Ecoblue”, cogeneratori domestici derivati dai propulsori a metano della Golf, solo nell’arco dei prossimi cinque anni. Una scelta che non solo creerà occupazione sia a livello industriale che impiantistico (queste macchine devono anche essere installate), ma porterà la Repubblica Federale a beneficiare dell’energia che produrrebbero, come ha ricordato Michele Buono, "due grandi centrali nucleari da 1000 MW ciascuna".
In molti si chiedevano, durante l’evento, che cosa aspetta la Fiat ad “imitare” Honda o VW; che cosa la frena dall’implementare innovazioni nate dal suo stesso Centro Ricerche e che oggi potrebbero aiutarla a far fronte alla crisi. Bisognerà veramente aspettare di comprare dall’estero, nei prossimi anni, un’invenzione italiana?
La riconversione dell’industria automobilistica è assolutamente attuabile, ma "il problema del Totem è un problema degli enti elettrici", ha ricordato l’ing. Palazzetti. "È chi fa energia elettrica che decide di andare o meno in quella direzione. La Fiat non avrebbe nessuna difficoltà ad implementare questo tipo di tecnologia, ma il problema è di concertazione industriale. Fiat non può decidere di aprire da sola ad un settore come questo se l’ente elettrico non vuole. Anche Volkswagen, infatti, lo può fare grazie ad un accordo con un ente energetico".
Crisi economica, occupazionale, ambientale. Seppure ci siano le competenze e l’urgenza di valorizzare innovazioni come la micro-cogenerazione diffusa, manca l’approvazione di chi può veramente decidere: gli enti energetici e lo Stato. L’assenza dalla conferenza torinese, nonostante l’invito, di sindacati e rappresentanti di Fiat ed Iride, inoltre, non fa ben sperare, ma fa venire il dubbio che si dovrà veramente proporre, ai futuri ex-operai della Fiat, l’acquisto e l’installazione in casa loro di una “mini-centrale” Honda o Volkswagen.
L'Uso Razionale dell'Energia
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