Si stima infatti, che vivere in una grande città significhi dormire trenta minuti a notte in meno a causa dei rumori da traffico. E sono circa 20 milioni gli italiani che abitano nelle medie e grandi aree urbane. L’inquinamento acustico è percepito come un problema grave dalle famiglie italiane che, secondo un’indagine dell’ISTAT, dichiarano per il 36,8% gravi problemi relativi al rumore nella zona in cui abitano. Ma anche il problema dell’obesità, sempre più diffuso nelle aree urbane viene ormai attribuito, oltre che ad una cattiva alimentazione, alla sedentarietà e all’uso prevalente dell'automobile come principale mezzo di spostamento. Circa un terzo degli adulti è sovrappeso e lo stesso vale per i bambini. Gli obesi, coloro che superano i 130 chili di peso, sono poco meno del 10% della popolazione, circa 5 milioni di persone. Eppure basterebbe, ad esempio, camminare o andare in bicicletta per circa mezz'ora al giorno per ridurre concretamente il rischio-obesità.
E lo stress da traffico? La coda in auto è causa di episodi di microconflittualità per 6 italiani su 10. Rimanere bloccati nell'auto, ad esempio, scatena quotidianamente la litigiosità e gli scontri verbali nel 61% degli italiani, pronti ad alterarsi, attaccare briga e suonare nervosamente il clacson. D’altronde gli abitanti delle città passano ormai un’ora (o anche più) al giorno incolonnati sulle strade, spostandosi a una velocità media che nel migliore dei casi supera di poco i 25 km/h. A Roma, ad esempio, il tempo passato al volante è di 74 minuti al giorno, a Napoli e Torino è di 63 e 62 minuti, a Milano un’ora esatta, a Palermo e Genova 58 e 53 minuti. Ridicole le velocità medie: Torino è la città con la mobilità più “fluida” (26 km/h), seguita da Genova (25), Roma (23), Milano (22), Napoli (21), Palermo (20).
“I danni da traffico, la scarsa vivibilità dei centri urbani, sembrano raccontare ormai un mal Comune” – ha dichiarato il responsabile Aree urbane di Legambiente Alberto Fiorillo – “sia perché risultano molto diffusi, sia perché la “cura” sta nelle mani di chi amministra le città. Ma se fino ad oggi si è cercato di rispondere all’emergenza singola – troppo traffico, troppo rumore, troppi incidenti in città – è necessario ora passare a strategie complessive che tengano insieme tutte le questioni. L’obiettivo degli amministratori deve essere la gestione sostenibile della città. Solo così, infatti, sarà possibile affrontare in maniera utile la questione della vivibilità, ragionando di politiche ambientali con un approccio complessivo e unitario”.
11 Marzo 2010 - Scrivi un commento